I VETRI ANTIPROIETTILE

I VETRI ANTIPROIETTILE

Bulletproof glasses

I VETRI ANTIPROIETTILE

Al di là di visioni distopiche eccessive, le situazioni di instabilità sociale e di micro e macro criminalità con “zone franche” sotto il controllo di gruppi criminali presenti sul nostro territorio, unite ad un mercato crescente di armi illegali tramite internet, sia diretto nel dark web sia legale di fucili e pistole “a salve” che possono essere facilmente riconvertite in offensive funzionanti, costituiscono un elemento di crescente preoccupazione che va considerato nella progettazione  generale di un intervento edilizio.

Il tal senso, la valutazione dell’introduzione di dotazioni passive di sicurezza sia per siti strategici sia per abitazioni civili acquista un valore aggiunto importante. Tale attività è da intendersi in termini di protezione estensiva ma, anche, nella possibilità di realizzazione di interventi più limitati per la creazione di aree protette all’azione criminale di ampiezza minore e sino alla creazione di una semplice stanza (safe room) in cui venga a mantenersi un elevato livello di salvaguardia anche solo in determinate ore del giorno o durante la notte.

La suddetta azione di protezione delle persone e cose, deve però permettere una vivibilità degli spazi ed una caratterizzazione architettonica e di design ambientale che consenta comunque di mantenere l’ambiente il più possibile con un aspetto di normalità.

In base a quanto sopra, tra i punti di maggiore criticità e debolezza nell’ambito di una zona da proteggere risultano quindi le parti finestrate in connessione con l’esterno che, correttamente, nell’ambito di conservazione di un aspetto normale di contesto, vanno sicuramente mantenute.

Nell’ambito della tecnologia dei materiali trasparenti di sicurezza si inseriscono quindi i cosiddetti vetri antiproiettile che possono unire la doppia funzione della difesa dalla perforazione di proiettili e dalle intrusioni. Questa tipologia è in genere costituita da vetro stratificato ossia un pannello composto da due o più lastre di vetro tra loro unite, su tutta la superficie, mediante l’interposizione di uno o più fogli di un particolare materiale plastico quale il PVB (Polivinilbutirrale).

La Norma di prodotto che attualmente definisce il livello di protezione e, quindi la classificazione dei vetri con tali caratteristiche è la UNI EN 1063 – “Vetro per edilizia – Vetrate di sicurezza – Classificazione e prove di resistenza ai proiettili” (a far data 30/11/2001 è stata ritirata la precedente norma UNI 9187) – STANAG 4569 per riferimento NATO.
In base alla resistenza fornita, la vetrata deve fermare il proiettile per il numero specificato di colpi, con più colpi piazzati a 120 mm l’uno dall’altro. Infine, i livelli di classificazione sono numerati in ordine crescente di forza protettiva.

I precisi requisiti di test e i tipi di proiettile utilizzati sono i seguenti:

  • antiproiettile semplice, riconoscibile col marchio addizionale “S” (schegge) in grado di arrestare i proiettili, originando sul lato opposto a quello d’impatto una proiezione di schegge che perforano il “testimone” (costituito da un foglio di alluminio posto a 50 cm) e possono produrre lesioni alle persone e danno alle cose;
  • antiproiettile e antischegge, riconoscibile col marchio “NS” (senza schegge) in grado di arrestare i proiettili senza originare schegge che perforino il testimone.

Sono individuati (entrambi) con le seguenti classi di resistenza:

  • BR1 – resistenza alla penetrazione di proiettili con energia cinetica 170 J
  • BR2 – resistenza alla penetrazione di proiettili con energia cinetica 640 J
  • BR3 – resistenza alla penetrazione di proiettili con energia cinetica 945 J
  • BR4 – resistenza alla penetrazione di proiettili con energia cinetica 1510 J
  • BR5 – resistenza alla penetrazione di proiettili con energia cinetica 1805 J
  • BR6 – resistenza alla penetrazione di proiettili calibro 7.62 NATO dotati di energia cinetica di 3275 J
  • BR7 – resistenza alla penetrazione di proiettili perforanti calibro 7.62 NATO dotati di energia cinetica di 3375 J

Sono inoltre previste due classi aggiuntive per lastre resistenti a proiettili in piombo deformabile sparati con fucili da caccia dotati di energia cinetica di 2735 J.

  • SG1 – resistenza ad un solo impatto
  • SG2 – resistenza a tre impatti.

Pertanto, qualsiasi campione conforme ai requisiti di una classe soddisfa anche i requisiti delle classi precedenti. Tuttavia, le classi SG (shotgun) non sono necessariamente conformi alle classi BR.

CLASSE TIPO DI ARMA ARMA/CALIBRO DISTANZA DI TIRO in metri COLPI
BR1 FUCILE Long Rifle 0,22 10±0,5 3
BR2 PISTOLA Luger 9 mm 5±0,5 3
BR3 PISTOLA Magnum 357 5±0,5 3
BR4 PISTOLA Magnum 44 5±0,5 3
BR5 FUCILE M 16 – 5,56 10±0,5 3
BR6 FUCILE Fal 7,62 SC 10±0,5 3
BR7 FUCILE Fal 7,62 HC1 10±0,5 3
SG1 FUCILE A PALLA 12/70 Brenneke 10±0,5 1
SG2 FUCILE A PALLA 12/70 Brenneke 10±0,5 3

Gli spessori che ne derivano vanno da 20 mm a 50 mm ed i pesi da 40Kg/mq a 120 Kg/mq.

L’installazione di un vetro antiproiettile richiede che il resto dello schermo o del sistema protettivo sia resistente allo stesso modo alle armi da fuoco: sebbene ciò appaia ovvio, viene talvolta trascurato. Bisogna inoltre evitare che siano creabili aperture attraverso le quali la protezione antiproiettile possa essere bypassata.
I vetri antiproiettile dovrebbero essere preferibilmente montati con tutti i lati protetti da robusti fermavetro che non devono poter essere rimossi con una leva creando una fessura, così come gli elementi di sostegno non devono essere accessibili all’aggressore. Anche il sistema di fissaggio deve essere sufficientemente robusto tanto da evitare che il vetro possa essere spinto fuori dal telaio.
I principi base sul montaggio delle vetrate sono definiti dalla norma UNI 6534 “Vetrazioni in opere edilizie – Progettazione, materiali e posa in opera”.

I costi per vetri antiproiettile sono compresi tra circa € 200/mq e € 800/mq.

Fonti:
www.prevezioneania.it
www.saint-gobain.it
www.masiglass.it
www.3mitalia.it
www.silatec-bulletproofglass.com

 Ing. Paolo Croce  – ZED PROGETTI srl

Beyond excessive dystopian visions, however, situations of social instability and micro and macro criminality with “free zones” under the control of criminal groups in this country, combined with a growing market of illegal weapons via the Internet, both directed on the dark web and legal weapons “blank” that can easily be converted into functional offensive weapons, are an element of growing concern.

The introduction of passive safety equipment for both strategic sites and civil dwellings is of great value. Such activity is to be understood in terms of extensive protection but also in the possibility of carrying out more limited interventions for the creation of protected areas for criminal action of lesser size and up to the creation of a simple room (safe room) in which a high level of protection is maintained even at certain times of day or night.

The above mentioned action of protection of people and things, must however allow a livability of spaces and an architectural and environmental design characterization that allows to maintain the environment as much as possible with an aspect of normality.

On the basis of the above, among the most critical and weak points within an area to be protected are therefore the parts windowed in connection with the outside that, correctly, in the context of preserving a normal aspect of the context, must certainly be maintained.

In the field of transparent security materials technology, so-called bulletproof glass is used, which can combine the dual function of defence against bullet perforation and intrusion. This type is generally made of laminated glass, that is a panel composed of two or more glass plates joined together, on the whole surface, by means of one or more sheets of a particular plastic material such as PVB (Polyvinyl Butyral). Among the various brands, one can mention, for example, the SGG STADIP PROTECT series from SAINT-GOBAIN.

The product standard that currently defines the level of protection and, therefore, the classification of glass with these characteristics is UNI EN 1063 – “Glass for building – Safety glass windows – Classification and resistance tests to bullets” (as of 30/11/2001 the previous standard UNI 9187 was withdrawn) – STANAG 4569 by NATO reference.
Depending on the strength provided, the glazing shall stop the projectile for the specified number of shots, with several shots placed 120 mm apart. Finally, the classification levels are numbered in increasing order of protective force.

The precise test requirements and the types of projectile used are as follows

simple bullet proof, recognisable by the additional “S” mark (splinters) capable of stopping the bullets, creating on the opposite side to the impact a projection of splinters that perforate the “witness” (consisting of an aluminium foil placed at 50 cm) and can cause injuries to persons and damage to things;
bullet and shatterproof, recognisable by the ‘NS’ mark (without shrapnel), which is able to stop the projectiles without creating shrapnel to pierce the witness.
Both are identified by the following strength classes:

BR1 – resistance to penetration by projectiles with kinetic energy 170 J;
BR2 – resistance to penetration by projectiles with kinetic energy 640 J;
BR3 – resistance to penetration by projectiles with kinetic energy 945 J;
BR4 – resistance to penetration by projectiles with kinetic energy 1510 J;
BR5 – resistance to penetration by projectiles with kinetic energy 1805 J;
BR6 – resistance to penetration by NATO calibre 7.62 bullets with a kinetic energy of 3275 J.
BR7 – resistance to penetration by NATO calibre 7.62 perforating projectiles with a kinetic energy of 3375 J.

Two additional classes are also provided for deformable lead projectile resistant sheet fired with shotguns with kinetic energy of 2735 J.
SG1- resistance to one impact
SG2 resistance to three impacts.

The installation of bulletproof glass requires the rest of the screen or protective system to be equally resistant to firearms: although this appears obvious, it is sometimes overlooked.
It is also important to prevent the creation of openings through which the bullet protection can be bypassed.
Bulletproof glass should preferably be mounted with all sides protected by strong glass retainers that cannot be removed by a lever creating a gap, and the supporting elements should not be accessible to the attacker. The fixing system must also be strong enough to prevent the glass from being pushed out of the frame.
The basic principles for the installation of glazing are defined by UNI 6534 “Glass in building works – Design, materials and installation”.

The costs for bulletproof glasses are between € 200/sqm and € 800/sqm.