Situazione del mercato immobiliare all’inizio del secondo quadrimestre 2017

Situazione del mercato immobiliare all’inizio del secondo quadrimestre 2017

Real estate in Italy - April 2017

Situazione del mercato immobiliare all’inizio del secondo quadrimestre 2017

Secondo fonti Tecnoborsa (http://www.tecnoborsa.com):
Il prezzo delle case di seconda mano in Italia ha registrato un calo dell’1,3% nel corso del I trimestre dell’anno, toccando i 1.869 euro al metro quadro e, stando all’ultimo indice di Idealista, i prezzi dell’usato sono scesi del 5,7% negli ultimi 12 mesi. In pratica, ipotizzando un appartamento di 65 metri quadri (lo standard odierno secondo i dati Idealista), la perdita stimata per il proprietario sarebbe di circa 5.600 euro da un anno all’altro. Dunque, la casa è tornata fra gli interessi degli acquirenti ma la tendenza dei prezzi non s’inverte, con una netta prevalenza di aree in segno negativo, mentre nelle città domanda e prezzi vanno nella stessa direzione solo in zone limitate. Inoltre, immobili datati ed energivori, tipo anni ’70, non hanno mercato e sui proprietari continuano a pesare gli oneri per mantenere una proprietà immobiliare, tutti fattori che determinano un’ulteriore spinta al ribasso dei valori. Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le Regioni italiane a eccezione di Trentino Alto Adige (2,3%), Molise (1,7%) e Veneto (0,3%); stabili i prezzi in Campania (1.839 euro/m²), mentre la macroarea più penalizzata è la Lombardia (-3,4%), seguita da Sicilia (-2,7%), Lazio (-2,3%) e Toscana (-2,1%). Invece, la Liguria (2.654 euro/m²), si mantiene al top dei prezzi regionali, seguita dalla Valle d’Aosta (2.488 euro/m²), che scalza il Lazio (2.486 euro/m²) dalla seconda piazza; infine, la Regione più economica resta la Calabria con 918 euro al metro quadro. I ribassi colpiscono mediamente 3 mercati provinciali su 4, con 82 aree a chiudere il I trimestre in saldo negativo sulle 107 monitorate. Le aree che hanno sofferto di più sono Verona (-9,7%), Lodi (-8,3%) e Pavia (7,7%); all’opposto, gli incrementi maggiori si sono verificati a Trieste (6,7%), Belluno (5,6%) e Ascoli Piceno (5,3%). Il ranking delle province più care continua a essere guidato da Savona (3.316 euro/m²) e Bolzano (3.130 euro/m²). La graduale flessione dei prezzi porta a 16 le aree provinciali dove i prezzi non superano i 1.000 euro al metro quadro (lo scorso trimestre erano 12) e Biella è ultima in graduatoria con soli 661 euro/m²; più su Caltanissetta (808 euro/m²) e Trapani (832 euro/m²). Per quanto concerne i 102 centri monitorati 79 chiudono il trimestre con il segno meno e ancora una volta i centri più piccoli segnano le svalutazioni maggiori, sino al -9,6% di Barletta che precede Frosinone (-9,5%) e Fermo (-7,7%); cali sopra la media del periodo per altri 51 centri, da Bergamo (-7,4%) a Bari (-1,4%); i maggiori recuperi riguardano Trieste (6,7%) e Matera (6%). A eccezione di Firenze (1,1%) e Bologna (0,5%), tutti i grandi mercati accusano svalutazioni, anche se più contenute rispetto ai centri minori. Falsa partenza a inizio 2017 per Milano (-2,4%), Roma (-1,2%), Napoli (-0,9%) e ribassi di maggiore entità solo a Genova con una limatura del 4,1%. Il ranking delle città più care vede svettare Venezia (4.403 euro/m²), su Firenze (3.440 euro/m²) e Bolzano (3.374 euro/m²); nella parte bassa della gradutoria stazionano Alessandria (881 euro/m²), Caltanissetta (788 euro/m²) e Biella, la più economica, con 708 euro al metro quadro.

Ing. Fabio Di Matteo  – ZED PROGETTI srl