Fertilia – una nuova città ad Alghero

Fertilia – una nuova città ad Alghero

Fertilia - a new town near Alghero (Sardinia - Italy)

Fertilia – una nuova città ad Alghero

Fertilia dista circa 6 Km da Alghero (Sardegna) e conta attualmente, come frazione, circa 2000 abitanti. Questo centro abitato costituisce una delle varie città di fondazione (Mussolinia – Arborea, Littoria – Latina, Sabaudia, Pontinia, Pomezia, Aprilia, …) realizzate durante il Fascismo e correlate principalmente alle politiche di bonifica integrale che prevedevano l’opera di svuotamento idraulico di territori malsani uniti al recupero agricolo delle stesse che  in quel periodo venivano attuate in Italia.

La sua vicenda inizia nel 1933 con la bonifica integrale della Nurra da parte dell’Ente di Colonizzazione Ferrarese. In realtà l’interesse per quella zona risale almeno al 1898 con la bonifica dello stagno del Calich, realizzata con la manodopera dei forzati, per continuare con i villaggi operai posti sulla strada tra Alghero e Porto Conte e l’azienda agricola Barezza, legata al lago artificiale di Baratz, entrambi del 1927.

Il Calich è uno stagno, laguna o peschiera fra le più importanti zone umide costiere di Alghero e della Sardegna. Si affaccia nella rada di Alghero, estendendosi dalla periferia della città dietro alla spiaggia di Maria Pia, fino alla frazione di Fertilia, prima della quale è collegato al mar di Sardegna da un canale, dove si trovano i resti del ponte romano. Lo stagno può essere suddiviso nei settori del Calich vero e proprio, dall’estremo occidentale al rio Barca, e del Calighet (piccolo Calich), fino all’estremo orientale. Verso terra lo stagno è cinto dalla strada statale 291 dir del Calich.

La storia di Fertilia ebbe inizio come alter ego di Alghero in cui sarebbero dovuti andare a vivere solamente i coloni provenienti dalla provincia di Ferrara. Anche dal punto di vista architettonico si può osservare la relazione tra questi due centri. Fertilia si affaccia sul mare e sorge in un punto in cui lo stagno del Calich trova il suo sbocco a mare suggerendo come questo centro non fosse solo destinato alla produzione agricola ma anche alle attività legate alla pesca, un porto di pescatori. Fertilia viene edificata in un luogo speculare rispetto al promontorio dove sorge Alghero e dal quale differisce solo per dimensioni e posizione. Dunque questo nuovo centro era stato pensato anche come un’alternativa ad Alghero che viveva della pesca e della lavorazione dei prodotti agricoli del suo territorio.

Anche l’asse centrale della nuova piazza monumentale è allineato con il campanile della cattedrale di Alghero, come se gli architetti avessero voluto rendere ben visibile Fertilia a quanti si trovassero al porto o sui bastioni della città antica.

Il piano urbanistico, predisposto nel 1935 dall’Ing. Arturo Miraglia, era basato sul modello della città diffusa nel territorio, ripreso dalle esperienze inglesi della città giardino, ma successivamente fu affidato l’incarico per un nuovo piano a quattro architetti raggruppati sotto la sigla 2PST (Concezio Petrucci, Emanuele Filiberto Paolini, Riccardo Silenzi, Mario Tufaroli Luciano).

 
Progetto Ing. Miraglia

Il nuovo strumento di pianificazione, approvato nel 1937, usava lo schema semicircolare di Miraglia quale spunto iniziale, riducendo le dimensioni della piazza ed affiancandogli però una maglia ortogonale con una separazione netta degli spazi pubblici relativi ai tre ambiti religioso, civico e commerciale. Anche la parte residenziale passava dalla proposta di case disseminate nel verde ad un nucleo autonomo per ospitare il personale dell’aeroporto militare e peraltro mai realizzato.


Progetto approvato del gruppo 2PST – 1


Progetto approvato del gruppo 2PST – 2


Progetto approvato del gruppo 2PST – 3


Situazione attuale

L’analisi del progetto evidenzia che l’attenzione viene concentrata sull’area centrale, mentre la parte delle residenze, nella sua assoluta semplicità, non è studiata in modo particolare. La piazza risulta infatti oggetto di una riprogettazione accurata che restringe lo spazio dilatato pensato dal progetto Miraglia, secondo un principio di densificazione ottenuta con la collocazione, in parallelo all’asse longitudinale dell’invaso, di edifici con destinazione pubblica e privata dotati di porticati. Questi ultimi sono l’elemento ricorrente nella nuova sistemazione, essendo usati anche per definire la perimetrazione del lotto della chiesa e per “ricucire” altri edifici tra loro.

 


Edifici con porticati

La chiesa, collocata nel progetto Miraglia alla conclusione dell’asse di simmetria della piazza, conserva tale ruolo dominante anche nella sistemazione di Petrucci. La facciata è caratterizzata dal profondo incasso della parte centrale dove l’ingresso è sovrastato da una griglia, in modo da alludere, in forma moderna, alle vetrate delle chiese antiche e costituita da un telaio strutturale rivestito in pietra calcarea bianca. Il corpo principale della chiesa è invece costituito da murature portanti in trachite, materiale lapideo che viene usato come cifra distintiva di tutte le emergenze architettoniche del centro.


La chiesa nel progetto originale


La chiesa allo stato attuale


La chiesa – particolare del portale di ingresso

Nello specifico la facciata della chiesa appartiene pienamente alla riflessione di Petrucci sulle forme dell’edificio di culto, più volte sviluppata precedentemente con Aprilia e con l’Opera di San Michele a Foggia e successivamente con Pomezia, Segezia, Chieti Scalo, Cassino e altri casi.


Chiesa di San Michele a Foggia


Chiesa parrocchiale a  Pomezia

In particolare, a Fertilia la facciata della della chiesa si coordina con due ali laterali, costituite da arcate libere e recinzioni che perimetro l’area parocchiale, all’interno della quale sono previsti altri corpi di fabbrica fra cui, tipico di Petrucci, spicca il volume del piccolo battistero, qui risolto in forma cilindrica con copertura conica. Le arcate libere e le recinzioni sono, in questo caso, la soluzione scelta per sostanziare i tracciati, non negati del tutto, del piano Miraglia che, proprio per il lotto della chiesa, aveva previsto un affaccio su una piazza semicircolare su cui confluivano due strade radiali.

Gli altri edifici pubblici che polarizzano il vuoto pubblico della piazza aperta sul mare sono, come in tutte le città fondate, la Casa del fascio e il Municipio, ambedue dotati di torre, l’ edificio delle poste, il cinema teatro, l’albergo; tutte queste architetture sono, come già detto, in vario modo cor­relate fra di loro, spesso congiunte da portici.


La Casa del Fascio nel progetto originale


Il palazzo del Municipio

È evidente la volontà di costituire un blocco serrato di volumi capaci di dare unitarietà alla forma urbana, cancellando l’impostazione del piano precedente e definendo un compatto affaccio alla linea d’acqua. Le emergenze, costituite dalle due torri in trachite, ridotte a volumi prismatici puri, dialogano fra loro e con il contesto secondo logiche di rottura della simmetria, accentuate dal contrappunto materico fra facciate in pietra e facciate rifinite a intonaco del tipo terranova.

II centro cittadino si affaccia al mare non più con la dilatata spianata pre­vista da Miraglia, ma con uno spazio architettonico compatto, caratterizza­to da una molteplicità di emergenze in dinamico rapporto reciproco , mutua­to dalla serialità dei portici. L’area centrale è, dunque, come consueto nella progettazione petrucciana, l’occasione del maggiore impegno compositivo. Nel caso di Fertilia, però, va anche sottolineato il disegno fortemente geometrizzato dell’ espansione residenziale che riprende analoghe soluzioni progettate, in quegli stessi anni, proprio in Sardegna.

L’unico edificio realmente costruito tra il 1935 e il 1936, anno della inaugurazione del nuovo insediamento (08/03/1936), fu però la scuola elementare su progetto dello stesso Miraglia, che risente di richiami precisi ad esperienze internazionali e ricorre all’uso di volumi con linee curve e a finestre a nastro con fasce di mattoni alternate a fasce di intonaco.


Inaugurazione di Fertilia – La scuola elementare

 
La scuola elementare


La scuola elementare

Il progetto venne realizzato tra il 1939 e il 1941 con l’edificazione del Palazzo Comunale con la Torre Littoria, della Casa del Fascio, dell’albergo, dell’edificio postale, della chiesa parrocchiale, della caserma dei carabinieri e della milizia, della sede degli uffici di bonifica. I lavori proseguirono nonostante grandi difficoltà ma, una volta scoppiata la guerra, si interruppero bruscamente nel 1942. Fertilia rimase quindi incompiuta e semi disabitata. I lavori furono ripresi soltanto negli anni cinquanta, quando l’insediamento di Fertilia si preparò ad accogliere i profughi (esuli giuliani e istriani) dalle terre italiane passate a quella che, nel frattempo, era divenuta la repubblica federativa di Jugoslavia, inserita nell’orbita sovietica.


Fertilia in fase di costruzione (immagine successiva alla fine della seconda guerra mondiale)


Fertilia in fase di costruzione (1954)


Il Palazzo Comunale / del Municipio (oggi)


L’Albergo (oggi)

Fonti:

http://rivista.clionet.it/
http://algherolive.it/
https://www.lettera43.it
Vecchie città/Città nuove – Arturo Cucciola – Ediz. Dedalo

Ing. Paolo Croce – ZED PROGETTI srl

Fertilia is about 6 km from Alghero (Sardinia) and currently has about 2000 inhabitants. This inhabited centre is one of the various founding cities (Mussolinia – Arborea, Littoria – Latina, Sabaudia, Pontinia, Pomezia, Aprilia, …) built during the Fascism and mainly related to the policies of integral reclamation that provided for the hydraulic emptying of unhealthy territories together with the agricultural recovery of the same that in that period were implemented in Italy.
His story began in 1933 with the complete reclamation of the Nurra by the Ente di Colonizzazione Ferrarese. In reality, interest in the area dates back at least to 1898 with the reclamation of the Calich pond, carried out with the help of forced labour, to continue with the working villages on the road between Alghero and Porto Conte and the Barezza farm, linked to the artificial lake of Baratz, both from 1927.
The Calich is a pond, lagoon or fishpond among the most important coastal wetlands of Alghero and Sardinia. It overlooks the bay of Alghero, extending from the outskirts of the city behind the beach of Maria Pia, to the village of Fertilia, before which is connected to the sea of Sardinia by a channel, where there are the remains of the Roman bridge. The pond can be divided into sectors of the real Calich, from the extreme west to the Rio Barca, and Calighet (small Calich), to the extreme east. Towards the ground the pond is surrounded by the state road 291 dir del Calich.
The history of Fertilia began as an alter ego of Alghero, where only settlers from the province of Ferrara should have gone to live. Also from the architectural point of view you can observe the relationship between these two centers. Fertilia overlooks the sea and stands at a point where the pond of Calich finds its way to the sea suggesting that this center was not only intended for agricultural production but also for activities related to fishing, a fishing port. Fertilia was built in a place mirroring the promontory where Alghero stands and from which it differs only in size and position. Therefore, this new centre was also thought of as an alternative to Alghero, which lived off fishing and processing the agricultural products of its territory.
Even the central axis of the new monumental square is aligned with the bell tower of the cathedral of Alghero, as if the architects had wanted to make clearly visible Fertilia to those who were at the port or on the ramparts of the ancient city.
The urban plan, prepared in 1935 by Ing. Arturo Miraglia, was based on the model of the city spread in the territory, taken from the English experiences of the garden city, but was later entrusted with a new plan to four architects grouped under the acronym 2PST (Concezio Petrucci, Emanuele Filiberto Paolini, Riccardo Silenzi, Mario Tufaroli Luciano).
The new planning tool, approved in 1937, used the semicircular scheme of Miraglia as its initial starting point, reducing the size of the square and flanking it with an orthogonal grid with a clear separation of public spaces relating to the three religious, civic and commercial areas. Also the residential part passed from the proposal of houses scattered in the greenery to an autonomous nucleus to accommodate the staff of the military airport and, moreover, never realized.
The analysis of the project shows that the attention is focused on the central area, while the part of the residences, in its absolute simplicity, is not studied in a particular way. The square is in fact the subject of a careful redesign that restricts the expanded space designed by the Miraglia project, according to a principle of densification obtained by placing, parallel to the longitudinal axis of the reservoir, buildings for public and private use with arcades. The latter are the recurrent element in the new arrangement, being used also to define the perimeter of the lot of the church and to “sew” other buildings together.
The church, located in the Miraglia project at the end of the axis of symmetry of the square, retains this dominant role in the arrangement of Petrucci. The facade is characterized by the deep recess of the central part where the entrance is dominated by a grid, so as to allude, in modern form, to the windows of ancient churches and consists of a structural frame covered with white limestone. The main body of the church consists of load-bearing walls in trachyte, a stone material that is used as a distinctive feature of all the architectural emergencies of the center. Specifically, the facade of the church belongs fully to Petrucci’s reflection on the forms of the building of worship, previously developed several times with Aprilia and the Opera di San Michele in Foggia and then cobn Pomezia, Segezia, Chieti Scalo, Cassino and other cases.
In Fertilia, in particular, the facade of the church is coordinated with two side wings, consisting of free arches and fences that surround the parochial area, within which there are other buildings, including, typical of Petrucci, stands out the volume of the small baptistery, here resolved in cylindrical form with conical roofing. The free arches and the fences are, in this case, the solution chosen to substantiate the tracks, not denied altogether, of the Miraglia plan that, just for the lot of the church, had foreseen a view on a semicircular square on which two radial roads converged.
The only building in Miraglia actually built between 1935 and 1936, the year of the inauguration of the new settlement (03/08/1936), was the primary school, however, which suffers from precise references to international experience and resorts to the use of volumes with curved lines and ribbon windows with bands of brick alternating with bands of plaster.
The project was approved in 1937 and was carried out between 1939 and 1941 with the construction of the Town Hall with the Torre Littoria, the Casa del Fascio, the hotel, the postal building, the parish church, the barracks of the Carabinieri and the militia, the headquarters of the reclamation offices. The works continued despite great difficulties but, once the war broke out, they were interrupted abruptly in 1942. Fertilia therefore remained unfinished and semi-inhabited. The works were resumed only in the fifties, when the settlement of Fertilia prepared to welcome refugees from the Italian lands passed to what, in the meantime, had become the federal republic of Yugoslavia, inserted into the Soviet orbit.