SAN CLEMENTE IN FRATTA: INCONTRO CON UNA CHIESA RUPESTRE ALLE PENDICI DEL GRAN SASSO (AQ)

SAN CLEMENTE IN FRATTA: INCONTRO CON UNA CHIESA RUPESTRE ALLE PENDICI DEL GRAN SASSO (AQ)

"SAN CLEMENTE IN FRATTA": MEETING WITH A ROCKY CHURCH ON "GRAN SASSO" (L'AQUILA - ITALY)

SAN CLEMENTE IN FRATTA: INCONTRO CON UNA CHIESA RUPESTRE ALLE PENDICI DEL GRAN SASSO (AQ)

Lungo la strada sterrata che dal cimitero di Assergi porta a San Pietro della Ienca, sul versante aquilano del Gran Sasso d’Italia, si incontra la chiesa di San Clemente. Siamo in Abruzzo, nel Parco Nazionale, in una zona ricca di chiese rupestri, alcune di origine paleocristiane.
San Clemente, come si legge sul cartello informativo presso l’ingresso, esisteva già nel XIV sec., ma si ipotizzano origini più remote. Il nome antico era San Clemente in fratta. La chiesa, intitolata ad uno dei primi papi, indicava nel nome la vegetazione che un tempo la circondava.
L’impianto è a navata unica, di pianta rettangolare allungata, con volta a botte. L’ingresso alla sala di culto è preceduto da un atrio, o nartece, anch’esso voltato.
Tre piccole finestre, una sull’abside e due sulle pareti laterali, si aprono ai lati dell’edificio. Gli elementi ornamentali sono assai semplici: un pavimento in pietra, dei cantonali appena delineati, un accenno di portale e un altare in pietra senza decori. L’architettura della piccola chiesa, le sue scarse aperture, rispecchiano il luogo e il clima di montagna in cui essa è costruita. La presenza dell’atrio, un corpo forse aggiunto successivamente, come sembra dimostrare l’esistenza di cantonali sulla struttura principale della chiesa, nei punti di contatto con lo stesso, pare assolvere anche alla funzione di rifugio occasionale di montagna.


Fig. 1 San Clemente, entrata all’atrio


Fig. 2 San Clemente, particolare della finestra laterale


Fig. 3 San Clemente, ingresso che porta dall’atrio all’aula di culto


Fig. 4 San Clemente, ambiente principale e pavimentazione in pietra


Fig. 5 San Clemente, ambiente principale e pavimentazione in pietra


Fig. 6 San Clemente, altare e abside


Fig. 7 San Clemente, abside visto dall’esterno


Fig. 8 San Clemente, vista lato sud


Fig. 9 San Clemente, cartello informativo sull’ingresso


Fig. 10 San Clemente, pianta e prospetti

 Arch. Anselmo Santilli- ZED PROGETTI srl

Along the dirt road that leads from the Assergi cemetery to “San Pietro della Ienca”, on the Aquila side of the “Gran Sasso d’Italia”, we find the church of San Clemente. We are in Abruzzo, in the National Park, in an area full of rock churches, some of paleochristian origin.
San Clemente, as we read on the information sign at the entrance, already existed in the fourteenth century, but more remote origins are supposed. The ancient name was “San Clemente in fratta”. The church, named after one of the first popes, indicated in the name the vegetation that once surrounded it.
The plant has a single nave, with an elongated rectangular plan, with a barrel vault. The entrance to the hall of worship is preceded by an atrium, or narthex, also turned.
Three small windows, one on the apse and two on the side walls, open at the sides of the building. The ornamental elements are very simple: a stone floor, just outlined cantonal, a hint of portal and a stone altar without decorations. The architecture of the small church, its scarce openings, reflect the place and the mountain climate in which it is built. The presence of the atrium, a body perhaps later added, as it seems to demonstrate the existence of cantons on the main structure of the church, in the points of contact with it, seems to also fulfill the function of occasional mountain shelter.