La casa sperimentale a Fregene di Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant

La casa sperimentale a Fregene di Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant

The experimental house in Fregene - Italy by Giuseppe Perugini and Uga De Plaisant

La casa sperimentale a Fregene di Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant

La casa albero o casa sperimentale progettata da Giuseppe Perugini, Raynaldo Perugini e Uga De Plaisant viene costruita a Fregene nell’arco di 7 anni alla fine degli anni ‘60.

Si tratta di un progetto sperimentale sia nella forma che nell’uso dei materiali, che rimandano all’architettura brutalista caratterizzata dall’uso del calcestruzzo grezzo in facciata. Tuttavia, non è nata da un programma brutalista ma è il risultato di un approccio alternativo – una risposta raffinata, considerata, organica e umana alla progettazione architettonica. La costruzione, in deciso contrasto con le tradizionali abitazioni circostanti, colpisce per il suo singolare aspetto esteriore, con la tessitura delle travi e dei pilastri a vista che sostengono dei volumi prefabbricati, l’impianto non regolare, come anche il recinto del lotto in cemento con inglobate strisce d’acciaio tinte di rosso che riprendono la forma ricurva del recinto stesso.

La casa consiste di tre edifici indipendenti: la Casa Sperimentale (la casa principale), la Sfera, una Guest House separata posta verso il retro del sito e un recinto perimetrale curvo in cemento che la circonda. Il design della Casa Sperimentale segue l’idea di un oggetto sospeso che abita in posizione elevata tra la pineta, facendo eco alla foresta – su una griglia strutturale irregolare di tronchi d’albero come colonne e rami di cemento che si fondono insieme creando un corpo apparentemente solido, mentre lasciano spazi liberi attraverso i quali il cielo può essere intravisto.

Giuseppe Perugini immaginò la Casa Sperimentale come una serie di scatole di puro cemento ma Uga preferì una pelle molto più perforata che permettesse connessioni visive tra la casa e l’intreccio di alberi circostante. Una vivace elevazione ondulata delle pareti è creata da pannelli di calcestruzzo e telai di finestre aperti in calcestruzzo su una griglia di 500 mm e seguendo una geometria quasi barocca di quadrati. Alcuni degli elementi hanno segni di lettere e numeri incastonati, che suggeriscono il carattere intercambiabile del singolo blocco di costruzione e il modo in cui sono stati prodotti come multipli. Le aperture finali sono state rifinite con infissi di metallo su misura. Gli infissi, dipinti di rosso come tutti gli elementi in ferro della casa, riprendono la composizione generale della casa, reiterando il motivo del cubo, sia in aggetto verso l’esterno sia rientrando all’interno della casa. La scala/passerella, un dettaglio della composizione segnalata con il colore rosso delle ringhiere, conduce all’ingresso della casa e sembra un elemento estraneo, aggiunto alla struttura. È concepita come passerella mobile che si può anche alzare, isolando completamente gli abitanti dal mondo esterno. Le facciate dei volumi presentano anch’esse delle sporgenze e rientranze: in alcuni casi contengono infissi, in altri sono elementi pieni: cubi in conglomerato che modellano plasticamente l’esterno degli alloggi accentuando l’uso del materiale scelto. Caratteristici in facciata sono gli elementi dalla forma arrotondata, veri e propri contenitori di servizi che caratterizzano l’architettura ammorbidendone l’aspetto “squadrato”. Le funzioni della casa sono racchiuse come già detto nei “gusci” in calcestruzzo che si trovano a quote diverse e prevedono gradini per superare i leggeri dislivelli interni. Anche gli ambienti interni della casa non dissimulano la complessità spaziale che si percepisce dall’esterno, con il salone open-space a doppia altezza e l’articolazione degli infissi che dall’interno accentuano il loro aspetto elaborato. Un’altra scala, a chiocciola e ancorata ai pilastri, questa volta conduce sul tetto e parte dal livello rialzato degli alloggi. Alcuni ambienti sono distribuiti nel parco che circonda la casa, come ad esempio la stanza della meditazione, caratterizzata da una sfera in cemento, o la piscina situata sotto la casa. In quest’opera c’è la volontà di creare un contrasto tra la struttura, con i suoi pilastri che si ergono verso il cielo esprimendo il desiderio di libertà, i gusci appesi che accentuano l’idea di leggerezza della composizione e il materiale grezzo, il calcestruzzo, che allude alla pesantezza. Il contrasto più evidente a questa geometria a griglia sono le due sfere ellittiche a sbalzo dove sono posizionati i servizi igienici ad esse si accede tramite porte circolari a perno centrale con tamponamenti traslucidi.

La Sfera costituisce  una struttura indipendente per una micro casa autosufficiente ed è stata progettata per essere dotata di un bagno sospeso e di un blocco cucina circolare. Prendendo come riferimento il Pantheon, la mezza sfera superiore ha una piccola apertura all’azimut.

La Guest House consiste di tre stanze ed è stata costruita in modo tradizionale con blocchi di cemento. Le porte d’ingresso sono state progettate per essere segmenti di tamburo rotante che si aprono verso l’esterno. Ogni stanza ha oblò enormi come finestre che le collegano con il sito e con la casa principale.

Il complesso può essere letto come risultato di una composizione architettonica, giocata come disposizione di elementi e spazi. Molto prima di Minecraft questo edificio produceva un complesso visivo dal gioco di semplici geometrie. 

Dalla morte di Giuseppe e Uga la casa è rimasta disabitata. È ancora relativamente sconosciuta alla comunità degli architetti, ma ha invece attratto una folla diversa e dall’emergere di media come Flickr e poi lnstagram, la casa è ora, purtroppo, solo una destinazione per le persone a caccia del selfie definitivo. 

Fonti
“Casa Sperimentale Giuseppe Perugini. Uga De Playsant and Raynaldo Perugini” – Sabine Storp, Patrick Weber – Barlett living laboratory”
http://www.archidiap.com/opera/casa-sperimentale/

 Paolo Casilio – ZED PROGETTI srl

The “casa albero” or experimental house designed by Giuseppe Perugini, Raynaldo Perugini and Uga De Plaisant was built in Fregene over a period of 7 years at the end of the 1960s.
It is an experimental project both in form and in the use of materials, which recall Brutalist architecture characterised by the use of raw concrete on the façade. However, it was not born out of a Brutalist programme but is the result of an alternative approach – a refined, considered, organic and humane response to architectural design. The construction, in stark contrast to the traditional homes around it, is striking for its unique exterior, with the texture of the exposed beams and pillars supporting prefabricated volumes, the irregular layout, and the concrete lot fence with embedded red-tinted steel strips that echo the curved shape of the fence itself.
The house consists of three independent buildings: the Experimental House (the main house), the Sphere, a separate Guest House towards the back of the site and a curved concrete perimeter fence surrounding it. The design of the Experimental House follows the idea of a suspended object that dwells in an elevated position among the pine forest, echoing the forest – on an irregular structural grid of tree trunks as columns and concrete branches that merge together creating an apparently solid body, while leaving free spaces through which the sky can be glimpsed.
Giuseppe Perugini imagined the Experimental House as a series of boxes of pure concrete but Uga preferred a much more perforated skin that would allow visual connections between the house and the surrounding network of trees. A lively undulating wall elevation is created by concrete panels and open concrete window frames on a 500 mm grid and following an almost baroque geometry of squares. Some of the elements have embedded letter and number marks, suggesting the interchangeable character of the single building block and the way they were produced as multiples. The final openings were finished with bespoke metal window frames. The window frames, painted red like all the iron elements in the house, echo the general composition of the house, reiterating the cube motif, both projecting outwards and re-entering the house. The staircase/walkway, a detail of the composition marked with the red colour of the railings, leads to the entrance of the house and seems to be an extraneous element added to the structure. It is conceived as a moving walkway that can also be raised, completely isolating the inhabitants from the outside world. The façades of the volumes also have projections and recesses: in some cases they contain window frames, in others they are solid elements: conglomerate cubes which plastically shape the outside of the dwellings, accentuating the use of the chosen material. Characteristic of the façade are the rounded elements, true containers of services which characterise the architecture, softening its “square” appearance. The home’s functions are enclosed in concrete “shells” at different heights, with steps to overcome the slight differences in height inside. Even the home’s interiors do not conceal the spatial complexity perceived from the outside, with the double-height open-plan living room and the articulation of the windows and doors which accentuate their elaborate appearance from the inside. Another staircase, spiral and anchored to the pillars, this time leads to the roof and starts at the raised level of the living quarters. Some of the rooms are distributed around the park surrounding the house, such as the meditation room, characterised by a concrete sphere, or the swimming pool located under the house. In this work there is a desire to create a contrast between the structure, with its pillars rising towards the sky expressing a desire for freedom, the hanging shells accentuating the idea of lightness in the composition, and the raw material, concrete, alluding to heaviness. The most obvious contrast to this grid-like geometry are the two elliptical overhanging spheres where the toilets are located, accessed through circular doors with a central pivot and translucent infills.
The Sphere constitutes an independent structure for a self-sufficient micro house and is designed to be equipped with a suspended bathroom and a circular kitchen block. Taking the Pantheon as a reference, the upper half sphere has a small opening at the azimuth.
The Guest House consists of three rooms and was built in the traditional way with concrete blocks. The entrance doors are designed to be rotating drum segments that open outwards. Each room has huge portholes as windows connecting them with the site and the main house.
The complex can be read as the result of an architectural composition, played out as an arrangement of elements and spaces. Long before Minecraft this building produced a visual complex from the interplay of simple geometries.
Since the death of Giuseppe and Uga the house has remained uninhabited. It is still relatively unknown to the architectural community, but has instead attracted a different crowd, and since the emergence of media such as Flickr and then lnstagram, the house is now, sadly, just a destination for people on the hunt for the ultimate selfie.