Certificazione CASACLIMA e Superbonus 110%

Certificazione CASACLIMA e Superbonus 110%

"CASACLIMA" Certification and "Superbonus 110%"

Certificazione CASACLIMA e Superbonus 110%

CasaClima è un marchio di certificazione energetica di edifici che sostituisce quella obbligatoria italiana nella Provincia Autonoma di Bolzano mentre è volontaria nel resto d’Italia e parallela a quella stabilita dalla normativa nazionale.

In termini sintetici, la certificazione CasaClima attribuisce una classe di merito energetico in base alle caratteristiche di trasmittanza dell’involucro in primis e degli impianti. Non è però solo un metodo di classificazione “teorico” in quanto stabilisce anche una serie di regole tecniche / linee guida indicate come “Direttive” a livello esecutivo per far si che l’edificio abbia effettivamente delle caratteristiche costruttive base in relazione all’efficienza energetica. A questo si aggiunge anche un sistema di controllo effettivo in cantiere tramite una serie di esperti controllori (auditori) presenti sul territorio nazionale.

Si può quindi considerare, allo stato attuale, un livello “superiore” di caratterizzazione energetica di un fabbricato.

La classe CasaClima (sono previste 8 classi dalla Gold alla G) è definita dalla classe meno efficiente tra l’efficienza energetica dell’involucro e l’efficienza energetica complessiva come indicato nella tabella seguente:

Facendo riferimento al caso di interventi di efficientamento energetico su fabbricati esistenti, la Linea guida che deve essere considerata è quella relativa denominata Direttiva Tecnica “Edifici esistenti & Risanamento” (versione in vigore dal 01/09/20217).  Nello specifico questa Direttiva Tecnica (DT), è, appunto, il documento di riferimento in Provincia Autonoma di Bolzano per la certificazione CasaClima di edifici esistenti o risanati secondo la seguente tabella 1.

Per la Provincia di Bolzano, questa è quindi la Direttiva base per effettuare la certificazione energetica degli edifici esistenti (in equipollenza con quella nazionale). Per il territorio al di fuori della Provincia Autonoma di Bolzano questo è invece il documento di riferimento per il rilascio del sigillo di qualità CasaClima R.

Di fatto, CasaClima è una certificazione di processo e quindi ha senso valutarla nel caso di un’attività di efficientamento energetico. Condizione che si realizza proprio nell’ambito degli interventi trainanti e trainati previsti per il Superbonus 110% (per la parte ecobonus). Ponendosi nel caso più generale di un edificio posto al di fuori della Provincia di Bolzano, la finalità del presente approfondimento è dunque quella di verificare se sia possibile certificare Casaclima R un edificio soggetto ad interventi agevolati secondo Superbonus 110%. E quindi se gli stessi possano essere considerati un’occasione di miglioramento energetico secondo standard “superiori”. Il Superbonus è infatti un’opportunità ed un potente strumento ma gli obiettivi devono sempre restare la qualità costruttiva e il comfort abitativo nel rispetto dell’ambiente.

ANALISI

Con riferimento al paragrafo 1.5 della DT si ha che “Al di fuori della Provincia Autonoma di Bolzano la certificazione viene rilasciata solo se vengono soddisfatti tutti i requisiti della DT dei capitoli 4 (relativamente all’INVOLUCRO) e 5 (relativamente agli IMPIANTI) e con l’assegnazione della targhetta CasaClima.” Si tratta quindi di requisiti minimi (per CasaClima) il cui rispetto è da considerarsi condizione vincolante. Effettuiamo una disamina della DT per la parte di interesse:

REQUISITI Certificazione CasaClima R
1- INVOLUCRO EDILIZIO – capitolo 4
a) Classe CasaClima C richiesto qualora non siano presenti vincoli secondo il punto 4.2
b) Miglioramento 50% dell’efficienza dell’involucro  richiesto qualora siano presenti vincoli secondo il punto 4.2
c) Prestazione estiva secondo 4.2 richiesto
d) Requisiti elementi opachi secondo 4.3 richiesto
e) Requisiti elementi trasparenti sec. 4.4 richiesto
f) Soluzione ponti termici secondo 4.5 richiesto
g) Permeabilità all’aria secondo 4.6 richiesto
h) Verifica della condensa interstiziale 4.7 richiesto
2 -IMPIANTI – capitolo 5
a) Requisiti impianti richiesto

1- INVOLUCRO EDILIZIO

Si ha dunque che:

a) Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R l’intervento sull’edificio o sull’appartamento deve soddisfare i requisiti per ottenere almeno la Classe CasaClima C. Tale condizione è però non obbligatoria in senso assoluto ma l’Agenzia CasaClima ammette anche la possibilità di classi inferiori ove l’obbligo di rispetto di vincoli non consenta il raggiungimento della classe C. In particolare L’Agenzia CasaClima riconosce i seguenti vincoli (paragrafo 4.1):

  • vincoli urbanistici (distanze tra edifici, ecc.)
  • vincoli paesaggistici
  • vincoli storico-architettonici
  • vincoli igienico-sanitari dovuti alle altezze interne, alle superfici calpestabili interne, ecc.
  • vincoli tecnici dovuti a disposizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per l’adeguamento alla normativa vigente in materia di prevenzione incendi, antisismica e più in generale per il rispetto del corpus normativo statale in ambito edilizio

Ovviamente per ottenere tale ammissibilità a classi CasaClima inferiori è necessario fornire una documentazione tecnica che comprovi l’esistenza di tali vincoli e la loro influenza sulla classe energetica raggiungibile.

Sebbene non ci sia una correlazione diretta tra Classi Casaclima e Classi energetiche nazionali (secondo indice di prestazione energetica EP), secondo esperienza, si può associare una Classe A Casaclima ad una A4 nazionale e quindi una Classe C CasaClima a circa una A/A1. Livello facilmente raggiungibile già con interventi di cappotto standard (es. cm 12 di EPS su muratura in laterizio standard) ed infissi.

b) Qualora, a causa dei sopraccitati vincoli non si raggiunga la classe C, allora si deve ottenere almeno un miglioramento dell’efficienza dell’involucro del 50% rispetto al valore prima dell’intervento. Bisogna quindi dimostrare che l’intervento è stato in grado di abbattere il fabbisogno di energia primaria per riscaldamento + raffrescamento della metà rispetto alla configurazione originaria. Questo si ottiene nella verifica dai risultati del software di calcolo realizzato da Casaclima e messo a disposizione gratuitamente (Procasaclima 2018) con inserimento delle caratteristiche dell’immobile ante e post intervento.

c) Vanno sempre rispettati i seguenti limiti per il fabbisogno di raffrescamento sensibile Qc,sens riferito al Comune di ubicazione:

  • edifici residenziali e scuole: Qc,sens ≤ 20 kWh/m²a (esclusi edifici in località >4000GG)
  •  altri edifici non residenziali: Qc,sens ≤ 30 kWh/m²a (esclusi edifici in località >4000GG)

È possibile derogare dal rispetto di tali limiti solo se tutte le superfici vetrate dell’edificio (ad eccezione di quelle a nord) sono dotate di un sistema di schermatura mobile o fisso. Il sistema di schermatura deve soddisfare i requisiti elencati nel paragrafo schermature (4.4.1, 4.4.2 vedi dopo).

Il raggiungimento di questo parametro è generalmente conseguenza già di interventi standard di efficientamento energetico.

d) Gli elementi opachi devono rispettare le seguenti condizioni:
4.3.1 Pareti e coperture esterne
Per gli elementi strutturali opachi oggetto di intervento ed esposti all’irraggiamento solare diretto (pareti esterne e coperture) con valore U ≥ 0,20 W/m²K per il rispetto della prestazione estiva valgono i seguenti limiti:

ZONA CLIMATICA SFASAMENTO FATTORE DI ATTENUAZIONE (24h)
A, B, C, D ≥ 12 h ≤ 0,30
E, F (≤ 4000 GG) ≥ 9 h
(> 4000 GG)

Per il comportamento estivo interno, esclusivamente per le zone climatiche A, B, C, D, si richiede un’ammettenza interna Y11 ≥ 2,0 W/m²K. In caso di non rispetto di tale limite è richiesta l’installazione di un sistema di climatizzazione estiva.

4.3.2 Cassonetto

Nel caso di mantenimento del cassonetto esistente deve essere garantita la tenuta all’aria, sia dei giunti di posa (muro-cassonetto), sia dell’eventuale apertura per l’ispezione. Nei casi in cui il cassonetto abbia un isolamento termico insufficiente o ne sia privo, si raccomanda l’applicazione di un sistema per il miglioramento dell’isolamento termico.

4.3.3 Portoncino d’ingresso

Nel caso di mantenimento del portoncino esistente deve essere garantita la tenuta all’aria. La porta deve essere dotata di guarnizione su tutti e tre i lati (laterali e superiore) mentre sul quarto lato (inferiore) deve essere presente una soglia.

Il raggiungimento dei parametri è generalmente conseguenza già di interventi standard di efficientamento. La sostituzione del cassonetto e del portoncino rientrano nelle possibilità degli interventi trainati Superbonus.

e) Gli elementi trasparenti devono rispettare le seguenti condizioni:

Nel caso di sostituzione di superfici vetrate (finestre), esse devono essere dotate di un sistema di schermatura mobile o fissa come definito ai punti 4.4.1 e 4.4.2 (vedi nel seguito). Nel caso di vincolo di tutela i requisiti sottoelencati sono derogabili.
I requisiti sottoelencati relativi alle schermature non si applicano:

  • agli edifici in una zona climatica con GG>4000 (tipo di edifici in Zona climatica F)
  • nel caso sia rispettato il limite sul fabbisogno di raffrescamento sensibile Qc,sens previsto al punto 4.2.
  • per le superfici vetrate orientate a Nord

4.4.1 Schermature mobili
Si distinguono tre tipi di schermature mobili. I requisiti sono specifici per il funzionamento di ogni sistema.

1) Schermatura NON integrata nella finestra ed ispezionabile:
• deve essere posizionata sul lato esterno della vetrata

• allo stato chiuso deve schermare più del 90% della radiazione solare (gtot ≤ 0,1 secondo UNI EN 13363-1/-2)

2) Schermatura integrata nella finestra ed ispezionabile:
• deve essere collocata nella camera sul lato fra vetro esterno e lato esterno del vetro isolante
• nello stato chiuso deve schermare più del 80% della radiazione solare (gtot ≤ 0,2)

3) Schermatura integrata nella finestra e NON ispezionabile:
• il vetro isolante deve essere composto da due vetrocamere con vetri basso-emissivi in posizione 3 e 5 (o in posizione 2 e 5, ma in questo caso il vetro esterno deve avere fattore solare g ≤ 0,4) e distanziatori a bordo caldo (warm edge)
• le lamelle della schermatura devono avere un valore di riflessione solare uguale o superiore all’80% riferito al lato esposto alla radiazione solare. Il valore deve essere certificato da un laboratorio notificato secondo UNI EN 14500 o UNI EN 410
• allo stato chiuso deve schermare più del 80% della radiazione solare (gtot ≤ 0,2)
• la vetreria che fornisce il vetro isolante deve essere soggetta al controllo di produzione da parte di un ente terzo secondo uno dei seguenti protocolli di sorveglianza: Marchio UNI, RAL-GZ 520, PTG CEKAL, GuP ISOLAR-QMH o equivalenti.

4.4.2 Schermature fisse o sistemi filtranti
Le schermature fisse e/o i sistemi filtranti devono essere sempre posizionati sul lato esterno della vetrata. Sistemi di schermatura esterni fissi e i sistemi filtranti non devono superare il fattore solare totale gtot della tabella 7.
Definizione: gtot = vetro isolante + sistema schermante

Il raggiungimento dei parametri è generalmente conseguenza già di interventi standard di efficientamento. La sostituzione di infissi e di schermature solari rientrano nelle possibilità degli interventi trainati Superbonus.

4.4.3 Aggetti dell’edificio
Nel caso in cui una superficie vetrata sia schermata da un aggetto verticale o orizzontale dell’edificio tale da garantire un fattore solare totale gtot non superiore ai valori indicati nella tabella precedente, è possibile derogare dai punti 4.4.1 e 4.4.2. Il valore gtot dell’aggetto deve essere calcolato con il software dell’Agenzia (Procasaclima 2018).

f) E’ richiesta una valutazione dei ponti termici.

I ponti termici sono da considerare nel calcolo energetico. I ponti termici sono da calcolare secondo la UNI EN ISO 10211. In caso di assenza del calcolo dettagliato l’Agenzia indica un coefficiente di trasmittanza termica lineica = 1 W/mK per l’inserimento del ponte termico nel calcolo energetico.

Negli ambienti riscaldati la temperatura superficiale interna θsi, in corrispondenza dei nodi definiti da elementi strutturali di nuova realizzazione (ampliamenti, ecc.) e dei nodi definiti da elementi strutturali oggetto di intervento di riqualificazione energetica, deve essere:

  • θsi ≥ 17,0°C per edifici o appartamenti senza impianto di ventilazione meccanica controllata
  • θsi ≥ 12,6°C per edifici o appartamenti con impianto di ventilazione meccanica controllata in grado di garantire un ricambio d’aria n≥0,3 Vol/h
    con le seguenti eccezioni:

Per gli edifici che si trovano nelle zone climatiche D e E in caso di installazione di porte finestre scorrevoli si richiede una temperatura minima superficiale del giunto inferiore Ɵsi ≥ 12,6°C.

Per gli edifici che si trovano nella zona climatica F, la temperatura superficiale minima dei nodi di attacco finestra/porta-finestra può essere derogata in caso di impossibilità tecnica facendo uso delle migliori tecnologie per la soluzione del nodo.

Per nodi definiti da elementi strutturali oggetto di intervento di riqualificazione energetica è accettabile una θsi ≥ 9,5°C (clima interno: 20°C, 45% UR) solo qualora nel vano sia presente una bocchetta di estrazione o immissione dell’aria esterna.

Per la valutazione delle temperature superficiali si può fare riferimento al Catalogo CasaClima Edifici Nuovi, all’Analisi FEM nodi costruttivi esistenti” o in alternativa deve essere eseguito un calcolo bidimensionale agli elementi finiti (vedi 4.5.3 nel seguito).

Nel caso in cui la temperatura θsi non fosse verificata, può essere installato un sistema di protezione attiva come di seguito specificato.

  • Protezione attiva dei ponti termici con cavo scaldante di tipo elettrico con le seguenti caratteristiche:
    – deve essere presente il sensore di temperatura superficiale per la regolazione dell’accensione e dello spegnimento del circuito elettrico o termico
    – la potenza nominale del cavo scaldante deve essere ≤ 15 W/m
  • Protezione attiva dei ponti termici con sistema idronico (pavimento/parete radiante)

4.5.2 Ponti termici presenti e non risolti
Nel caso in cui i ponti termici non risultino risolti, ne consegue che:

  • i ponti termici devono essere inseriti nel calcolo
  • la presenza del ponte termico viene inserita esplicitamente come nota nel certificato CasaClima

4.5.3 Calcolo delle temperature superficiali
Nel caso sia richiesto un calcolo bidimensionale agli elementi finiti (FEM) validato secondo la UNI EN ISO 10211), devono essere rispettate le seguenti condizioni.

La risoluzione dei ponti termici con i relativi interventi necessari rientra nella corretta prassi di progettazione e nei costi esecutivi dell’intervento trainante di efficientamento dell’involucro previsto nel Superbonus.

g) Tenuta all’aria dell’involucro edilizio. Con il Blower-Door-Test (BDT) viene misurato l’indice di permeabilità all’aria dell‘involucro edilizio, cioè la sua tenuta all’aria. Nel calcolo energetico deve essere inserito il risultato del test eseguito; nel caso di edifici plurifamiliari, dovrà essere inserito il valore medio dei risultati ottenuti sui singoli appartamenti. 

Il valore limite da rispettare è n50,lim ≤ 3,0 h(-1)Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R e della relativa targhetta l’esecuzione del Blower-Door-Test è sempre obbligatorio.

Il Blower-Door-Test va eseguito secondo quanto specificato nella Direttiva “Criteri CasaClima per l’esecuzione delle prove di tenuta all’aria” e in conformità alle norme vigenti. L’esecuzione del test di Blower-door è obbligatorio esclusivamente per edifici residenziali. Il Blower-Door-Test deve essere sempre eseguito sulle singole unità abitative e non sull’intero edificio. Dovrà comunque essere testato un appartamento nel sottotetto, qualora presente. In presenza di infiltrazioni d’aria verso altri appartamenti, dietro parere positivo dell’Agenzia, è possibile eseguire un test su tutto l’edificio. Le verifiche di permeabilità all’aria dell’edificio sono svolte su una o più unità abitative distinte per piano e orientamento. La tabella 8 riporta la quantità di test da svolgersi in un edificio plurifamiliare. In caso di edifici esistenti con unità risanate e unità abitative di nuova costruzione si richiede il test in entrambe le situazioni.

(1) Eccezione: nel caso di due sole unità abitative, di cui una esistente e l’altra di nuova costruzione, il BDT è richiesto per entrambe le unità.

Il blower test non è previsto nei costi agevolati dal Superbonus.

h) Condensazione interstizialeIl comportamento igrotermico degli elementi che compongono l’involucro termico deve garantire il rispetto della verifica della condensazione interstiziale.

Devono essere verificati i seguenti elementi costruttivi dell’involucro termico:

  • Strutture soggette ad intervento di risanamento energetico con isolamento interno o in intercapedine
  • Strutture di copertura in legno piane non ventilate di nuova costruzione o che vengono risanate

L’Agenzia CasaClima si riserva di richiedere le verifiche sopra descritte anche per altri elementi strutturali.

La verifica può essere eseguita secondo le norme UNI EN ISO 13788 o UNI EN 15026.

Per la scelta del metodo di verifica si deve tenere conto che la norma UNI EN ISO 13788 descrive un metodo semplificato per la valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuto alla diffusione di vapore. Questo metodo non tiene conto di alcuni importanti fenomeni fisici quali:

  • la variazione delle proprietà dei materiali in funzione del contenuto di umidità
  • la risalita capillare e il trasporto di umidità allo stato liquido all’interno dei materiali
  • il movimento dell’aria nei componenti, attraverso fessure o intercapedini
  • la capacità igroscopica dei materiali

Qualora almeno uno di questi fenomeni sia rilevante oppure nel caso in cui la verifica ai sensi della norma UNI EN ISO 13788 non sia conforme, possono essere considerati metodi di valutazione più avanzati in conformità alla norma UNI EN 15026.

La verifica sul comportamento igrometrico dei componenti dell’involucro termico nella corretta prassi di progettazione dell’intervento trainante di efficientamento dell’involucro previsto nel Superbonus e non determina costi aggiuntivi non agevolabili.

2- IMPIANTI

a) Requisiti impianti

L’ottenimento del sigillo CasaClima R e della relativa targhetta sono vincolati al soddisfacimento di TUTTI i requisiti minimi del capitolo 5 relativo agli impianti.
I requisiti impiantistici si applicano agli impianti sia al servizio di interi edifici sia di singole unità immobiliari e sono distinti in:

  • requisiti minimi per impianti esistenti
  • requisiti minimi in caso di sostituzione di impianti
  • raccomandazioni – Best Practice

Impianti esistenti
Per “Impianti esistenti” si intendono gli impianti presenti in un edificio o unità immobiliare esistente non soggetti ad interventi sostanziali.

Sostituzione di impianti
Per “Sostituzione di impianti” si intende la sostituzione degli impianti o di una parte di essi (uno o più sottosistemi) oggetto di opere che comportino una modifica sostanziale o una sostituzione totale.
Rientra nella categoria “sostituzione di impianti” anche la trasformazione di un impianto termico centralizzato in impianti termici individuali, nonché l’adeguamento impiantistico nelle singole unità immobiliari o parti di edificio, in caso di installazione di un impianto termico individuale, previo distacco dall’impianto termico centralizzato.

5.1 Sottosistema di generazione
In caso di intervento su una singola unità immobiliare all’interno di un edificio con impianto termico centralizzato non è necessario eseguire alcun intervento sul generatore di calore.

5.1.1 Generatore di calore esistente
Il generatore di calore esistente potrà essere mantenuto se, a seguito delle operazioni di controllo, il rendimento di combustione rilevato è superiore ai valori di seguito indicati. Una copia del rapporto di controllo di efficienza energetica deve essere inviata all’Agenzia.

5.1.2 Sostituzione di generatore di calore
Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R per edifici e appartamenti l’Agenzia richiede per le pompe di calore di nuova installazione il rispetto dei seguenti requisiti:

Per la verifica delle prestazioni e l’inserimento dei dati nel calcolo energetico l’Agenzia fornisce, a supporto dei progettisti, un elenco di pompe di calore scaricabile nell’area download del proprio sito internet e periodicamente aggiornato.
Qualora si scelga un prodotto non presente nel suddetto elenco:

  • Saranno accettate le prestazioni dichiarate dal produttore nelle informazioni obbligatorie per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi.
  • Saranno accettate le prestazioni contenute nei certificati tipo TÜV, IMQ, EHPA o equivalenti.
  • In assenza delle informazioni sulla progettazione ecocompatibile o dei certificati tipo TÜV, IMQ, EHPA o equivalenti, le prestazioni dichiarate verranno inserite nel calcolo energetico con una riduzione del 20%.

Nel caso di installazione di pompe di calore con scambio di calore con l’aria esterna in zone climatiche F, deve essere dichiarato anche il valore di COP a θe ≤ -7°C; in tali zone il COP/GUE deve tenere conto anche dei cicli di sbrinamento.
Nel caso in cui la pompa di calore venga utilizzata con terminali ad alta temperatura (θingresso ≥ 45°C) o sia dedicata alla produzione di ACS, la dichiarazione delle prestazioni dovrà contenere anche l’efficienza con θH2O,out ≥ 55°C.

Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R l’Agenzia richiede in aggiunta:

5.1.3 Trattamento dell’acqua (Raccomandazione)
In caso di sostituzione del generatore (con o senza produzione ACS) per ottimizzare il rendimento e la sicurezza degli impianti, per preservarli nel tempo, per assicurare durata e regolarità di funzionamento anche alle apparecchiature ausiliarie e per minimizzare i consumi energetici, l’Agenzia consiglia per tutti gli impianti termici per la climatizzazione invernale quanto segue.

5.1.4 Sottosistema di regolazione
I requisiti si applicano nella sostituzione di impianti. Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R i requisiti valgono anche per gli impianti esistenti (laddove tecnicamente possibile).

5.1.5 Sottosistema di distribuzione
I requisiti si applicano nella sostituzione di impianti. Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R i requisiti valgono anche per gli impianti esistenti (laddove tecnicamente possibile).
I requisiti riportati riguardano le tubazioni dell’impianto di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.

5.1.6 Sottosistema d’accumulo
I requisiti si applicano nella sostituzione di impianti. Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R i requisiti valgono anche per gli impianti esistenti (laddove tecnicamente possibile).

5.1.7 Ausiliari elettrici
I requisiti si applicano nella sostituzione di impianti. Per l’ottenimento del sigillo CasaClima R i requisiti valgono anche per gli impianti esistenti (laddove tecnicamente possibile).
I requisiti riportati riguardano gli ausiliari dell’impianto di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.

I parametri richiesti sugli impianti di riscaldamento non presentano elementi di maggiore onerosità rispetto alle tecnologie standard già previste e rientrano nei costi trainati per la parte impiantistica previsti nel Superbonus.

5.2 Ventilazione Meccanica Controllata
I seguenti requisiti minimi si applicano a tutte le macchine con scambiatore di calore a recupero o scambiatore rigenerativo sia nel caso di certificazione energetica CasaClima sia per l’ottenimento del sigillo CasaClima R.
Si distinguono sistemi centrali, dotati di canali di distribuzione dell’aria, da quelli decentrali che ne sono invece privi.
L’Agenzia raccomanda (ma non obbliga) l’installazione di un sistema di ventilazione con ricambio d’aria e recupero del calore (VMC). In zone climatiche F e in generale in tutte quelle zone caratterizzate da una bassa umidità assoluta esterna durante il periodo invernale, l’Agenzia raccomanda l’adozione di recuperatori rigenerativi, dotati di un’efficienza di recupero del calore sia sensibile che latente.
Nel caso di installazione di VMC in edifici risanati con più unità immobiliari deve essere installato un impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore in ciascuna delle unità immobiliari affinché nel calcolo energetico si possa attribuire il recupero di calore all’intero edificio.

5.2.1 Impianti di ventilazione esistenti – edifici non residenziali
L’Agenzia richiede:

  • L’installazione di un recuperatore di calore (1) con bypass sugli impianti di ventilazione che ne sono privi
  • Per gli impianti di ventilazione dotati di recuperatore di calore deve esserne verificato il funzionamento
  • Coibentazione dei canali esistenti accessibili

(1) ɳθ,d ≥ 80% per recuperatori a flusso incrociato controcorrente alla portata di progetto e con flussi bilanciati
ɳθ,d ≥ 60% per tutte le altre tipologie alla portata di progetto e con flussi bilanciati

L’Agenzia consiglia:

  • Pulizia di canali e filtri (raccomandata l’esecuzione periodica di questa manutenzione)
  • La verifica delle portate di distribuzione alle singole griglie ed una eventuale regolazione per ottimizzare la distribuzione dell’aria
  • Installazione di sensori interni di temperatura, umidità, CO2 per regolare il funzionamento dell’impianto
  • Regolazione dell’impianto in modo da ridurre (o azzerare) il funzionamento nei momenti di scarsa (o nulla) occupazione. È consigliabile ottimizzare la portata d’aria in relazione alle effettive esigenze di ricambio e trattamento dell’aria, evitando così sprechi energetici.

5.2.2 Impianti di ventilazione di nuova installazione – Sistemi canalizzati

L’Agenzia richiede:

  • Bypass del recuperatore di calore (o tecnologie analoghe, p.e. variazione dei giri della ruota entalpica) per effettuare „Free-Cooling“ durante la stagione di raffrescamento quando la temperatura dell’aria esterna è inferiore a quella interna. Sono esclusi gli edifici in zona climatica F.
  • Per gli edifici residenziali:
    – Portata variabile: il ventilatore deve essere dotato almeno di 3 velocità, gestibili facilmente dall’utente (direttamente dal pannello di comando della macchina).
    – Portata di progetto qv,d ≤ 0,7 qv,max, dove qv,max è la portata d’aria massima dell’apparecchio

L’Agenzia consiglia:

  • Per edifici residenziali una portata di progetto qv,d tale da garantire un ricambio d’aria esterna n ≥ 0,4 vol/h
  • l’elaborazione del progetto aeraulico per un corretto dimensionamento dei canali, un corretto posizionamento delle bocchette e un corretto bilanciamento delle portate
  • la riduzione della portata d’aria esterna a n ≤ 0,2 vol/h in assenza di persone
  • un eventuale incremento della portata d’aria esterna durante il “free cooling” estivo, senza che ciò comporti uno scadimento del comfort indoor per correnti d’aria e rumore
  • una regolazione automatica e proporzionale (modulante) del ventilatore tramite un inverter comandato da sensori di qualità dell’aria interna o da sensori di presenza
  • il bilanciamento delle portate di immissione ed estrazione tramite un controllo del flusso (p.e. VAV box) o di presenza di una unità di controllo integrata nell’impianto sulla la velocità dei ventilatori

5.2.3 Sistemi non canalizzati
Si distinguono le due seguenti tipologie di sistemi decentrali:
Tipo A: macchina con immissione d’aria continua
(doppio canale: immissione ed estrazione separate)
Tipo B: macchina con immissione d’aria discontinua (singolo canale: flusso d’aria unidirezionale)

L’Agenzia richiede:

  • Per i sistemi di tipo A: bocchette, sia esterne che interne, dotate di alette orientate in maniera contrapposta tra immissione ed estrazione per evitare il ricircolo dell’aria.
  • Per gli edifici residenziali:
    – Installare almeno un apparecchio per ogni unità immobiliare.
    – Portata variabile: il ventilatore deve essere dotato almeno di 3 velocità, gestibili facilmente dall’utente (direttamente dal pannello di comando della macchina).
    – Portata di progetto qv,d ≤ 0,7 qv,max, dove qv,max è la portata d’aria massima dell’apparecchio.

L’Agenzia consiglia:

  • Per edifici residenziali una portata di progetto totale qv,d,tot tale da garantire un ricambio d’aria esterna n ≥ 0,4 vol/h
  • La riduzione della portata ad almeno 0,2 vol/h in assenza di persone
  • Un livello continuo equivalente di potenza sonora ponderata a LwA ≤ 24 dB(A) ad almeno una delle velocità del ventilatore.
  • Una regolazione automatica e proporzionale (modulante) del ventilatore tramite un inverter comandato da sensori di qualità dell’aria interna o da sensori di presenza
  • Il bilanciamento delle portate di immissione ed estrazione tramite un controllo dinamico del flusso (p.e.VAV box) o un controllo automatico della velocità dei ventilatori

Secondo una generale interpretazione l’impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) non rientrerebbe nell’ambito degli interventi agevolati nel Superbonus in quanto non direttamente citato nella normativa correlata. In realtà, se si volesse veramente approfondire (con particolare riferimento alla FAQ N. 16D di ENEA del 14/05/2021), ci sarebbero tutti i presupposti per far  rientrare la VMC nell’ambito della correlazione con l’intervento con la coibentazione delle superfici opache, in conseguenza valutazione dell’indice di prestazione energetica ove questo risultasse inferiore a quello riferito al fabbricato sprovvisto di VMC (fermo restando la necessità, per l’analisi, di un software di calcolo che implementi completamente la norma UNI EN ISO 13788). Comunque, a prescindere dalla valutazione precedente (e fermo restando il notevole interesse e l’importanza della VMC), l’impianto di ventilazione meccanica controllata non è elemento obbligatorio per la certificazione Casaclima R.

PROCEDURE

La certificazione CasaClima si articola in una serie di fasi di interazione con l’Agenzia CasaClima che possono essere sintetizzate in:

1) Fase di PROGETTO (da consegnare prima dell’inizio dei lavori):

  • invio Modulo di richiesta (PDF)
  • invio copia Concessione Edilizia, permesso di costruire, DIA, SCIA o altra documentazione equivalente (PDF)
  • invio Foto esistente (almeno una foto di ogni lato dell’edificio, foto dei materiali di coibentazione, foto del tipo di finestra)
  • invio Calcolo energetico / file export dal calcolo (ProCasaClima-Export-File.xlsx)
    1. Calcolo energetico prima dell’intervento (necessario se non viene raggiunta la Classe CasaClima C)
    2. Calcolo energetico dopo l’intervento
  • invio Disegno architettonico del progetto di concessione edilizia con indicazione superficie e volume lordi riscaldati, superfici disperdenti totali, finestre in riferimento al calcolo energetico (PDF o altro formato grafico )
  • invio Indicazione dei nodi conformi del Catalogo CasaClima (PDF o altro formato grafico)
  • invio Verifica della temperatura superficiale interna, se necessario (PDF)

Questa attività deve essere svolta dalla struttura tecnica incaricata per l’esecuzione del progetto di efficientamento. L’impegno aggiuntivo non presenta elementi di onerosità così impegnative rispetto alle procedure standard di progettazione soprattutto se tale struttura tecnica adotta già come proprio standard di buona progettazione la metodologia suggerita da Casaclima (analisi di dettaglio con approfondimento dei nodi costruttivi, verifica analitica  dei ponti termici, …).

2) Fase di COSTRUZIONE:

  1. invio Foto documentazione delle fasi più importanti del risanamento, dei nodi costruttivi, degli impianti. I spessori dei componenti sono da mostrare fotografando il nastro di misura.

Questa attività deve essere svolta dalla struttura tecnica incaricata per la Direzione del Lavori. L’impegno aggiuntivo non presenta elementi di onerosità così impegnative rispetto alle procedure standard di controllo (presenza in cantiere, repertorio fotografico delle attività costante ed approfondito, …)

3) Fase FINALE:

    1. Calcolo energetico aggiornato (ProCasaClima-Export-File.xlsx)
    2. Modulo “Dati per il certificato energetico” (necessario per l’emissione del certificato CasaClima)
    3. Rapporto riguardante il Blower-Door Test

Vale quanto già detto per le fasi precedenti. In merito al Blower test, questo invece deve essere svolto da un tecnico certificato indipendente ed esterno.

COSTI

Da quanto evidenziato si può osservare che i costi correlati alla certificazione CasaClima R da considerarsi come aggiuntivi e non riportabili nelle agevolazioni previste dal Superbonus possono concentrarsi nelle voci di:

  • Eventuale aggravio di costi presentato dal tecnico incaricato da valutarsi e da concordarsi con la committenza
  • Blower-Door Test che va valutato caso per caso e che in termini indicativi potrà attestarsi entro gli € 1000 (+ IVA + oneri previdenziali) per unità immobiliare che deve essere testata (vedi precedente punto g)
  • Procedura di certificazione CasaClima che è tariffata in base ad un costo fisso e ad uno dipendente dalle superfici nette riscaldate. Ma anche in questo caso si tratta di costi estremamente limitati.

CONCLUSIONI

Le attività di efficientamento energetico connesso alle agevolazioni Superbonus 110% è compatibile con la Certificazione CasaClima ed i costi aggiuntivi possono considerarsi non rilevanti rispetto ai benefici connessi ad una effettiva e controllata realizzazione delle lavorazioni previste oltre all’ovvio effetto di valore aggiunto che si genera sull’immobile in relazione alla sua distinzione rispetto agli standard ed appetibilità finale sul mercato immobiliare.

Ing. Paolo Croce- ZED PROGETTI srl

CasaClima is an energy certification mark for buildings that replaces the compulsory Italian certification in the Autonomous Province of Bolzano while it is voluntary in the rest of Italy and parallel to the one established by national legislation.
In short, CasaClima certification assigns a class of energy merit on the basis of the transmittance characteristics of the building envelope first and foremost and of the systems. However, it is not only a “theoretical” classification method as it also establishes a series of technical rules/guidelines referred to as “Directives” at executive level to ensure that the building actually has basic construction characteristics in relation to energy efficiency. In addition to this, there is also a system of effective control on site by means of a series of expert controllers (auditors) throughout the country.
It can therefore be considered, at present, a “superior” level of energy characterisation of a building.
The CasaClima class (there are 8 classes from Gold to G) is defined by the least efficient class between the energy efficiency of the envelope and the overall energy efficiency.
For the Province of Bozen-Bolzano, this is therefore the basic Directive for carrying out energy certification of existing buildings (in equivalence with the national one). For the territory outside the Autonomous Province of Bolzano, this is the reference document for issuing the ClimateHouse R quality seal.
In fact, Casaclima certification is a process certification and therefore makes sense to assess it in the case of an energy efficiency improvement activity. A condition that is fulfilled precisely in the context of the driving and trailing interventions envisaged for the 110% Superbonus (for the ecobonus part). In the more general case of a building located outside the Province of Bolzano, the purpose of this study is therefore to check whether it is possible to certify Casaclima R for a building subject to the 110% Superbonus. And therefore whether they can be considered an opportunity for energy improvement according to “higher” standards.