LA NORMATIVA SUI GUANTI DA LAVORO

LA NORMATIVA SUI GUANTI DA LAVORO

LEGISLATION ON WORK GLOVES

LA NORMATIVA SUI GUANTI DA LAVORO

I guanti da lavoro costituiscono i più semplici e comuni dispositivi di protezione individuale. Essi devono comunque  rispettare una specifica classificazione CE che prevede diverse categorie, finalizzate alla riduzione di un particolare rischio, con caratteristiche tecniche specifiche per ogni tipologia, in accordo con quanto stabilito anche dal D.Lgs 81/2008.

La normativa europea 89/656/CEE e le seguenti integrazioni (direttiva 2019/1832) stabilisce che i guanti da lavoro possono appartenere a tre diverse categorie, a seconda del livello di protezione offerto:

  • Categoria I – Progettazione semplice: Proteggono da rischi minimi e facilmente individuabili (es. Giardinaggio)
  • Categoria II – Progettazione intermedia: Si tratta di guanti che offrono delle caratteristiche migliori rispetto alla categoria precedente (es. durabilità meccanica) e possono essere marchiati CE.
  • Categoria III – Progettazione complessa: Sono i dispositivi che offrono la protezione più elevata specifica per diverse tipologie di rischio. Devono avere il marchio CE seguito da quattro numeri che stanno ad indicare il codice di riconoscimento dell’organismo certificante.

I guanti di categoria II e III devono mostrare inoltre il pittogramma che indichi la tipologia di rischio dal quale offrono protezione, il livello di prestazione e il riferimento al relativo standard EN. Nello specifico la UNI EN 420:2010, versione ufficiale della norma europea EN 420:2003+A1 e che sostituisce la EN 420:2004, stabilisce i requisiti generali e le norme relative ai metodi di prova per la progettazione e la fabbricazione dei guanti, la resistenza dei materiali, l’innocuità, la confortevolezza, l’efficienza, le taglie, la destrezza e le marcature. A seconda del tipo di rischio da cui proteggono, i guanti di protezione devono rispettare alcuni standard ed in particolare:

Guanti di protezione da rischio meccanico – Norma EN 388:2016

I guanti di protezione contro i rischi meccanici devono essere resistenti all’abrasione, al taglio, allo strappo e alla perforazione. La tutela contro il rischio di abrasione è testata sottoponendo il guanto ad una escoriazione causata da una pressione conosciuta. Per la protezione contro i tagli, invece, viene calcolato il numero di passaggi di una lama a velocità costante necessari per tagliare l’attrezzatori. La resistenza allo strappo viene testata calcolando la forza necessaria per lacerare un guanto. Infine, la resistenza alla perforazione viene valutata misurando la forza necessaria a provocare un foro con una punta di dimensioni standard. La En 388/2016 prevede, quindi, un Coup Test per calcolare il numero di cicli necessari per tagliare il guanto, e un TDM test, definito dalla EN ISO 13997:1999, per valutare la resistenza ad un taglio effettuato da lama che si muove ad una distanza prefissata, soggetta a forza variabile. In particolare la protezione contro i rischi meccanici è espressa da un pittogramma seguito da 5 o 6 livelli di prestazioni, ciascuno dei quali indica le prestazioni di prova nei confronti di un rischio specifico. La lettera in quinta posizione corrisponde ad un livello ISO di resistenza al taglio. La lettera “P” in sesta posizione è per guanti certificati per fornire protezione contro gli impatti.

Il pittogramma “rischi meccanici” è accompagnato da 6 livelli di prestazioni (a-f):
a. Resistenza all’abrasione – Si basa sul numero di cicli necessari per causare l’abrasione del guanto campione.
b. Resistenza al taglio da lama – Si basa sul numero di cicli necessari per tagliare il campione ad una velocità costante.
c. Resistenza allo strappo – Si basa sulla forza necessaria per strappare il campione.
d. Resistenza alla perforazione – Si basa sulla forza necessaria per perforare il campione con una punta di dimensioni standard.
e. Resistenza al taglio ISO – Si basa sulla forza necessaria per tagliare un campione utilizzando una macchina specifica per i test di taglio (ad esempio, un tomodinamometro) in condizioni specifiche.
f. Protezione contro gli impatti EN – Si basa sulla trasmissione misurata di energia e forza quando il campione è sottoposto a un carico in caduta.

Il livelli sono i seguenti:

Guanti di protezione da rischio chimico e biologico – Norma EN ISO 374:2016

I guanti finalizzati alla protezione da rischio chimico e biologico vengono testati e classificati in base ai seguenti parametri:

Penetrazione
La penetrazione è il movimento di una sostanza chimica e/o di un microrganismo attraverso materiali porosi, cuciture, microforature o altre imperfezioni nel materiale del guanto protettivo, a livello non molecolare.

Permeazione
I film di gomma e plastica nei guanti sono le barriere alle sostanze chimiche. È pertanto necessario misurare il tempo di permeazione o il tempo impiegato dal liquido pericoloso per venire a contatto con la pelle. Ogni sostanza chimica sottoposta a test è classificata con un valore da 0 a 6 come tempo di permeazione.

TEMPO DI  PERMEAZIONE INDICE DI PROTEZIONE TEMPO DI  PERMEAZIONE INDICE DI PROTEZIONE
> 10 minuti Livello 1 > 120 minuti Livello 4
> 30 minuti Livello 2 > 240 minuti Livello 5
> 60 minuti Livello 3 > 480 minuti Livello 6

Degradazione
Talvolta i guanti di protezione chimica possono agire come spugne, assorbendo i liquidi e trattanendoli contro la pelle. Ciò causa la degradazione del guanto. La degradazione è il cambiamento negativo, causato dal contatto con una sostanza chimica, di una o più proprietà del materiale che costituisce il guanto protettivo. La degradazione è indicata da desquamazione, rigonfiamento, disintegrazione, infragilimento, cambio del colore, cambio dimensionale, cambio di aspetto, irrigidimento, rammollimento, ecc.

In tal senso un guanto di protezione da rischio chimico e biologico dovrà garantire:

Guanti di protezione chimica
Penetrazione: un guanto non deve evidenziare perdite se sottoposto a test di tenuta d’aria o d’acqua.
Permeazione: il guanto deve superare la prova per i requisiti minimi di tipo C, almeno il livello 1 (più di 10 min) rispetto a una sostanza chimica riportata nell’elenco delle sostanze chimiche definite nella parte 1.
Degradazione: la mutata resistenza alla perforazione dopo il contatto chimico deve essere testata con tutte le sostanze chimiche dichiarate per il guanto. il risultato deve essere riportato nelle istruzioni per l’uso.
Guanti lunghi: se la lunghezza dei guanti di protezione chimica è ≥ 40 cm, l’area del polso deve essere testata relativamente alla permeazione.

Guanti di protezione dai microrganismi:
Penetrazione: questi guanti presentano gli stessi requisiti dei guanti di protezione chimica se è dichiarata la protezione contro batteri e funghi.
Protezione contro i virus: se dichiarata la protezione contro i virus, i guanti sono sottoposti a test aggiuntivo in base alla norma ISO 16604.
Guanti lunghi: se la lunghezza dei guanti di protezione chimica è ≥ 40 cm, l’area del polso deve essere testata relativamente alla penetrazione dei virus.

I guanti di protezione chimica sono ormai suddivisi in tre categorie: Tipo A, B e C. La suddivisione delle quali dipende dal numero di sostanze chimiche testate, da un elenco di 18 sostanze che hanno raggiunto un tempo di permeazione definito. Pittogrammi e marcature descrivono il tipo di resistenza chimica e il livello di prestazione. La norma introduce, inoltre, una indicazione sul pittogramma microrganismi per i guanti che hanno anche superato un nuovo test di penetrazione virale.

Il pittogramma “resistente alle sostanze chimiche” sul guanto deve essere accompagnato da un codice a lettere per i guanti di tipo A e di tipo B. I guanti di tipo C sono marcati senza codice a lettere.

Il pittogramma “resistente alle sostanze chimiche” sul guanto deve essere accompagnato da un codice a lettere per i guanti di tipo A e di tipo B. I guanti di tipo C sono marcati senza codice a lettere.

Le lettere del codice si riferiscono a un elenco di sostanze chimiche definite dalla norma . Il tempo minimo di permeazione per un guanto di tipo C è di 10 minuti per una sostanza chimica, per uno di tipo B è di 30 minuti per almeno 3 sostanze chimiche, e per il tipo A è di 30 minuti per almeno 6 sostanze chimiche nell’elenco.

Le lettere del codice si riferiscono a un elenco di sostanze chimiche definite dalla norma:

A Metanolo
B Acetone
C Acetonitrile
D Diclorometano
E Disolfuro di carbonio
F Toluene
G Dietilammina
H Tetraidrofurano
I Etilacetato
J n-Eptano
K Idrossido di sodio 40%
L Acido solforico 96%
M Acido nitrico 65%
N Acido acetico 99%
O Ammoniaca 25%
P Perossido di idrogeno 30%
S Acido fluoridrico 40%
T Formaldeide 37%

Il pittogramma per microrganismi è il seguente:

La norma impone un test di penetrazione virale. Se il guanto affronta e supera questo ulteriore test, la parola “Virus” viene aggiunta sotto il pittogramma Microrganismi.

Guanti di protezione da rischio termico (calore/fuoco) –  Norma EN 407:2004

Questi vengono valutati su sei dimensioni inerenti le loro risposte all’esposizione al calore e/o le loro capacità ignifughe. Ognuna di queste dimensioni è valutata su quattro livelli:

Il pittogramma “calore e fuoco” è accompagnato da 6 livelli di prestazioni:
a. Resistenza all’infiammabilità (livello di prestazione 0–4)
Si basa sul tempo in cui il materiale continua a bruciare e a consumarsi dopo aver rimosso la fonte di accensione. Le cuciture del guanto non devono aprirsi dopo un tempo di accensione di 15 secondi.
b. Resistenza al calore da contatto (livello di prestazione 0-4)
Si basa sull’intervallo di temperatura (100 -500°C) in cui l’utilizzatore non avverte dolore per almeno 15 secondi. Se si ottiene un livello EN 3 o superiore, il prodotto deve
conseguire almeno il livello EN 3 nel test di infiammabilità. Altrimenti, il livello massimo di calore da contatto sarà indicato con il livello 2.
c. Resistenza al calore convettivo (livello di prestazione 0–4)
Si basa sulla lunghezza del tempo in cui il guanto è in grado di ritardare il trasferimento del calore di una fiamma. Il livello di prestazione verrà riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
d. Resistenza al calore radiante (livello di prestazione 0- 4)
Si basa sul tempo in cui il guanto è in grado di ritardare il trasferimento in caso di esposizione alla fonte di calore radiante. Il livello di prestazione viene riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
e. Resistenza ai piccoli spruzzi di metallo fuso (livello di prestazione 0–4)
Numero di gocce di metallo fuso necessarie per riscaldare a un determinato livello il campione del guanto. Il livello di prestazione viene riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
f. Resistenza a grosse quantità di metallo fuso (livello di prestazione 0–4)
Il peso del metallo fuso necessario a causare la levigazione o la microperforazione di una pelle simulata, posta direttamente dietro il campione del guanto. Il test è fallito se delle gocce di metallo restano attaccate al materiale del guanto o se il campione si infiamma.

Tutti i guanti classificati in base alla norma EN 407 devono anche conseguire almeno il livello 1 di prestazione per la resistenza all’abrasione e allo strappo.

Guanti di protezione contro il freddo –  Norma EN 511:2006

I guanti riportanti questo pittogramma hanno la funzione di proteggere dal rischio freddo convettivo o da contatto fino a -50°C. La protezione contro il freddo è espressa con un pittogramma seguito da una serie di tre livelli di prestazione, riguardanti proprietà di protezione specifiche.

Il pittogramma “pericolo di freddo” è accompagnato da 3 livelli di prestazioni:

a. Resistenza al freddo convettivo (livello di prestazione 0–4)
Si basa sulle proprietà di isolamento termico del guanto, che si ottengono misurando il trasferimento del freddo tramite convezione.

b. Resistenza al freddo da contatto (livello di prestazione 0–4)
Si basa sulla resistenza termica del materiale che costituisce il guanto se esposto al contatto con un oggetto freddo.

c. Penetrazione dell’acqua (0 – 1)
0 = penetrazione d’acqua
1 = nessuna penetrazione d’acqua

Tutti i guanti classificati in base alla norma EN 511 devono conseguire almeno il livello 1 di prestazione per la resistenza all’abrasione e allo strappo.

Guanti di protezione dal rischio elettrico –  Norma EN 60903:2003

I guanti di protezione dal rischio elettrico – o guanti isolanti – sono guanti e muffole isolanti (sia foderati che non foderati) progettati per proteggere da scosse elettriche durante l’esecuzione di lavori sotto tensione. I guanti isolanti in gomma dovrebbero essere normalmente utilizzati con guanti di protezione in pelle, che vengono indossati sopra i guanti isolanti per conferire protezione meccanica.
Un guanto isolante per lavori sotto tensione è un prodotto di Categoria III, secondo la definizione del regolamento sui DPI. Un guanto certificato per lavori sotto tensione deve essere conforme ai requisiti EN 420, superare tutti i test necessari e soddisfare i vari requisiti di cui alla norma EN 60903, di natura meccanica, termica (per basse temperature), resistenza alla fiamma e invecchiamento. In funzione delle proprietà specifiche per l’applicazione (= resistenza), i guanti isolanti in gomma possono essere sottoposti a test ulteriori:

  • Acido: prestazioni meccaniche e dielettriche soddisfacenti dopo un’immersione in acido solforico altamente concentrato.
  • Olio: prestazioni meccaniche e dielettriche soddisfacenti dopo un’immersione in olio.
  • Ozono: prestazioni dielettriche e qualità di superficie (screpolature) soddisfacenti dopo il contatto con un’elevata concentrazione di ozono.
  • Temperature molto basse: soddisfacente in caso di assenza di strappi, rotture o screpolature se ripiegato dopo 24 ore a -40°C.
  • Irregolarità fisiche dannose non sono consentite e ogni guanto deve essere ispezionato individualmente e testato per verificare le proprietà dielettriche.

Possono appartenere a differenti classi in base alla loro capacità di resistere alle diverse tensioni:

Classe 00 – resistenti fino a 500 V AC e 2500 V DC
Classe 0 – resistenti fino a 1000 V AC e 5000 V DC
Classe 1 – resistenti fino a 7500 V AC e 10000 V DC
Classe 2 – resistenti fino a 17000 V AC e 20000 V DC
Classe 3 – resistenti fino a 26500 V AC e 30000 V DC
Classe 4 – resistenti fino a 36000 V AC e 40000 V DC

Le classi 1, 2, 3 e 4, anche in stoccaggio, devono essere ispezionate visivamente e sottoposte a nuovo test dielettrico ogni 6 mesi. Per le classi 0 e 00, è sufficiente l’ispezione visiva.

Oltre a identità del produttore, designazione della taglia e del prodotto, norme pertinenti (EN 60903 e EN 420: marchio “CE”), e l’apposito pittogramma (pittogramma con doppio triangolo e libro aperto),
la marcatura può comprendere – se del caso – una categoria che denota la resistenza dei guanti a questi pericoli specifici:CATEGORIA H: resistenza all’olio CATEGORIA A: resistenza all’acido CATEGORIA Z: resistenza all’ozono
CATEGORIA C: resistenza alle temperature molto basse
CATEGORIA R: categoria H + A + Z (precedenti)

Guanti con proprietà elettrostatiche –  Norma EN 1149-5:2018

Sono guanti che rientrano nella categoria degli indumenti protettivi di dissipazione elettrostatica per evitare scariche elettrostatiche. La norma EN 420:2003 stabilisce che le proprietà elettrostatiche debbano essere testate secondo il metodo di prova descritto nella norma EN 1149. In base alla detta norma EN 420 non è previsto un pittogramma per le proprietà elettrostatiche.

Guanti da utilizzare in ambienti esplosivi (ATEX) –  Norma EN 16350:2014

Questa norma stabilisce che ogni materiale presente nel guanto debba avere una bassa resistenza verticale, definita come <10^8 ohm. Per utilizzo in ambienti esplosivi in cui la norma EN 1149 potrebbe risultare non sempre appropriata. I requisiti risultano:

  • Resistenza verticale per ogni materiale < 1,0 x 10^8 ohm (in caso di materiali non legati, saranno testati insieme)
  • Test da eseguire in base alla norma EN 1149-2 (temperatura 23°C e umidità relativa 25%)

Le marcature del guanto devono corrispondere a quelle della norma EN 420:2003. Non sono identificabili pittogrammi specifici.

Guanti di protezione contro le radiazioni ionizzanti e la contaminazione radioattiva –  Norma EN 421:2010

In termini di resistenza devono soddisfare le stesse caratteristiche dello standard EN 374 (Rischio chimico) anche se, in aggiunta, devono possedere uno strato di piombo, o metallo equivalente, al fine di schermare le radiazioni. La natura della protezione è indicata da un pittogramma che riguarda proprietà protettive specifiche:

Contaminazione radioattiva
Per proteggere contro la contaminazione radioattiva, il guanto deve essere impermeabile e superare il test di penetrazione di cui alla norma EN 374. Per l’uso in spazi confinati, il guanto deve superare un ulteriore test specifico di tenuta della pressione dell’aria. I materiali potrebbero macchiarsi a causa delle screpolature da ozono. Questo test è facoltativo e può contribuire quale aiuto nel selezionare i guanti.Radiazioni ionizzanti
Per proteggere dalle radiazioni ionizzanti, il guanto deve contenere una certa quantità di piombo o di metallo equivalente, riportata come equivalenza in piombo. Questa equivalenza in piombo deve essere marcata in ogni guanto.

Guanti di protezione per seghe a catena comandate a mano –  Norma EN 381-7:2001

La loro classificazione è basata sulla capacità di resistere all’azione di seghe con diverse velocità:

Classe 0 – resistenti fino a velocità di 16 m/s
Classe 1 – resistenti fino a velocità di 20 m/s
Classe 2 – resistenti fino a velocità di 24 m/s
Classe 3 – resistenti fino a velocità di 28 m/s

Guanti di protezione per saldatori –  Norma EN 12477:2001

Questa norma si applica ai guanti protettivi da utilizzare per saldatura manuale, taglio e processi connessi. Inoltre deve essere rispettata la Conformità alla norma EN 420 tranne per le lunghezze:
300 mm: taglia 6
310 mm: taglia 7
320 mm: taglia 8
330 mm: taglia 9
340 mm: taglia 10
350 mm: taglia 11

Si hanno due tipi di guanti (A e B) con i seguenti requisiti codificati:

REQUISITI
(LIVELLI EN)
TIPO A
TIPO B
(GRANDE DESTREZZA, TIG, SALDATURA)
Abrasione 2 1
Taglio 1 1
Strappo 2 1
Perforazione 2 1
Comportamento alla  combustione 3 2
Calore da contatto 1 1
Calore convettivo 2
Piccoli Spruzzi 3 2
Destrezza 1 4

I guanti di tipo B guanti sono consigliati quando è necessaria grande destrezza (ad es. saldatura TIG); i guanti di tipo A sono consigliati per altri processi di saldatura. Il tipo A o B deve essere marcato su prodotto, confezionamento e istruzioni per l’uso. Non sono identificabili pittogrammi specifici.

Fonti
Guida sintetica Ansell alle norme EN che disciplinano la protezione certificata UE della mano – https://www.ansell.com/it/it

Pasquale Marottoli – ZEDPROGETTI srl

Work gloves are the simplest and most common individual protection devices. However, they must comply with a specific EC classification that provides for different categories, aimed at reducing a particular risk, with specific technical characteristics for each type, in accordance with what is also established by Legislative Decree 81/2008.

The European regulation 89/656/EEC and the following integrations (directive 2019/1832) establishes that work gloves can belong to three different categories, depending on the level of protection offered:

Category I – Simple design: They protect against minimal and easily detectable risks (e.g. Gardening)
Category II – Intermediate design: These are gloves that offer better characteristics than the previous category (e.g. mechanical durability) and can be CE marked.
Category III – Complex design: These are the devices that offer the highest specific protection for different types of risk. They must have the CE mark followed by four numbers indicating the approval code of the certifying body.
Category II and III gloves must also display the pictogram indicating the type of risk from which they offer protection, the level of performance and the reference to the relevant EN standard. Specifically, UNI EN 420:2010, the official version of the European standard EN 420:2003+A1 and which replaces EN 420:2004, lays down the general requirements and standards relating to the test methods for the design and manufacture of gloves, material resistance, safety, comfort, efficiency, sizes, dexterity and markings. Depending on the type of risk they protect against, protective gloves must meet certain standards