La breccia di Serravezza

La breccia di Serravezza

"Serravezza" stone

La breccia di Serravezza

Caratteristiche geologiche e petrografiche
Brecce di frammenti di marmo unico o di più marmi in una matrice calcarea ricca di ossidi di ferro (rossa, gialla) o di clorite e altri silicati di ferro (verde). Più raramente l’agente colorante è la piemontite, un minerale di manganese viola.

Principali caratteristiche tecniche
La Breccia di Serravezza proviene dalla località omonima, sita sul Monte Corchia, nelle Alpi Apuane (Italia). Successivamente, le attività estrattive si sono spostate nella località di Stazzema (LU), distante circa dodici chilometri verso est.

Fu con l’appoggio di Cosimo de’ Medici, nel XVI sec., che le cave di Seravezza si espansero per la prima volta con la produz ione di svariate pietre brecciate chiamate da alcuni “mischio di Serravezza” e oggi denominate in maniera imprecisa “Breccia di Seravezza. Il nome è arrivato a comprendere le differenti brecce scoperte nelle vicinanze di Seravezza e Stazzema. Probabilmente sono state estratte in tempi più lontani e le prove raccolte sem­brano attestarne un uso molto limitato da parte dei Romani. La produzione su larga scala proseguì nel XIX sec. con l’esportazione in numerosi paesi. A partire da 1970 è calata e oggi la disponibilità è limitata.
Queste pietre hanno un aspetto molto variabile, non solo da una qualità all’altra, ma persino all’interno di un’unica lastra. I clasti sono di un bianco monocromo o bianchi, rosa, gialli e rossi. Il cemento varia dal viola scuro al giallo, al rosso o al verde screziato. I clasti presentano dimensioni molto diverse. È opinione generale che la varietà “paonazza” presenti frammenti bianchi entro una matrice più o meno viola. La “Skyros d’Italia” ha frammenti bianchi rosa in una matrice violetta ed è simile alla breccia di Skyros, ma con un minore allineamento dei clasti. Molto scarso l’accordo sulle pietre identificate dai nomi breccia Medicea, breccia violetta, breccia arlecchino e di numerose altre varietà.

Applicazione: Pavimentazioni, rivestimenti, caminetti, balaustre e corrimani

Fonti:
“Atlante delle pietre decorative” – T.Price – Ed. Hoepli

 Arch. Anselmo Santilli – ZEDPROGETTI srl

Geological and petrographic characteristics
Stone of unique marble fragments or of several marbles in a limestone matrix rich in iron oxides (red, yellow) or chlorite and other iron silicates (green). More rarely the colouring agent is the pyemontitis, a purple manganese mineral.

Main technical features
The “Breccia di Serravezza” comes from the homonymous locality, located on Monte Corchia, in the Apuane Alps (Italy). Subsequently, the mining activities moved to Stazzema (LU), about twelve kilometres east.

It was under Cosimo de’ Medici, in the sixteenth century, that the quarries of Seravezza expanded for the first time with the production of several stones called “mischio di Serravezza” and now inaccurately called “Breccia di Seravezza. Probably they were extracted before but with a very limited use by the Romans. Large scale production continued in the 19th century with exports to many countries. It has been decreasing since 1970 and today availability is limited.
These stones have a very variable appearance, not only from one quality to another, but even within a single slab. Clasts are monochrome white or white, pink, yellow and red. Cement varies from dark violet to yellow, red or mottled green. Clasts have very different sizes. It is generally accepted that the “paonazza” variety presents white fragments within a more or less purple matrix. The “Skyros d’ Italia” has pink white fragments in a violet matrix and is similar to the Skyros stone, but with a lower alignment of the clasts. Very little agreement on the stones identified by the names Medicia breach, violet breach, violin breach harlequin and many other varieties.

Application: Flooring, cladding, fireplaces, balustrades and handrails