PETRA E IL BAROCCO DEL BORROMINI

PETRA E IL BAROCCO DEL BORROMINI

PETRA AND BORROMINI'S BAROQUE

PETRA E IL BAROCCO DEL BORROMINI

Si riprende nel seguente articolo il viaggio di ricerca effettuato dalla ZED PROGETTI in Giordania nelle rovine dell’antica città di Petra (il cui resoconto si può trovare pubblicato su questo sito – Costruire dall’alto verso il basso: Petra “la città variopinta”) per raccontare questa volta di una somiglianza inaspettata osservata quando, salendo verso le pendici di una montagna a ovest della città, è apparso dietro un’altura il tempio di El-Deir. La prima impressione, per il movimento ondulato delle pareti e per i decori con forme organiche, è stata quella di trovarsi di fronte ad una architettura barocca, in particolare la chiesa romana di San Carlo alle Quattro Fontane opera del Borromini. Si tratta in realtà di due costruzioni assai diverse tra loro: sia per tecnica costruttiva – El-Deir è scolpito nella roccia arenaria secondo la tecnica dei Nabatei “dall’alto verso il basso” (vedi articolo già pubblicato), mentre San Carlo è edificato in muratura procedendo dal basso verso l’alto; sia per luogo, storia, funzione ed epoca di costruzione – El-Deir è un edificio sepolcrale costruito nel deserto giordano dai Nabatei nel I sec d,C., San Carlo invece è una Chiesa romana barocca del XVII sec d.C. Diverse sono infine le necessità prospettiche dei due edifici: El-Deir affaccia su uno spazio aperto ed è visibile per intero da ogni lato, in San Carlo invece la successione di movimenti concavi e convessi furono piuttosto ideati dall’architetto per consentire alla facciata della chiesa di emergere alla vista da una stretta via.



Fig. 1-2 Il tempio di El-Deir e la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane del Borromini.
Nel tempio di El-Deir è parso di scorgere l’impronta della chiesa romana di San Carlo alle Quattro Fontane opera del Borromini. Elemento comune di entrambi i monumenti è la trabeazione mossa e continua come elemento unificante dello spazio, e la presenza di colonne con andamento ritmico a seguire il movimento della facciata.


Fig. 3-4 Il tempio di El-Deir e la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane del Borromini.
In tutte e due le strutture è possibile riconoscere un parallelo gioco di concavità e convessità.


Fig. 5-6 Il tempio di El-Deir. Visione d’insieme e particolare laterale. Il tempio è scolpito nella roccia arenaria secondo la tecnica dei Nabatei “dall’alto verso il basso”.


Fig. 7 Petra e gli edifici sepolcrali. Segni di incisioni. I Nabatei perforavano la roccia viva con scalpelli di ferro e picconi.


Fig. 8 Il tempio di El-Deir. Da National Geographic, le meraviglie dell’archeologia, RBA, Milano 2018.


Fig. 9 Il tempio di El-Deir. Da National Geographic, le meraviglie dell’archeologia, RBA, Milano 2018.

 Arch. Anselmo Santilli- ZED PROGETTI srl

In the following article the research trip carried out by Zed Progetti in Jordan in the ruins of the ancient city of Petra (whose report can be found published on this site – Building from top to bottom: Petra “the colorful city”) is taken up to tell this time of an unexpected similarity observed when, rising towards the slopes of a mountain to the west of the city, the temple of El-Deir appeared behind a hill. The first impression, for the undulating movement of the walls and for the decorations with organic forms, was to find oneself in front of a Baroque architecture, in particular the Roman church of San Carlo alle Quattro Fontane, a work by Borromini. These are really two very different buildings: both for their construction technique – El-Deir is carved in the sandstone according to the Nabataean technique “from top to bottom” (see article already published), while San Carlo is built in masonry proceeding from the bottom upwards; both for place, history, function and time of construction – El-Deir is a sepulchral building built in the Jordanian desert by the Nabataeans in the first century BC, San Carlo is instead a Roman Church baroque from the 17th century AD. Finally, the perspective needs of the two buildings are different: El-Deir overlooks an open space and is visible in full on all sides, while in San Carlo the succession of concave and convex movements were rather designed by the architect to allow the facade of the church to emerge from view by a narrow street.