LE FIGURE DEL PROCESSO DEL Building Information Modelling (BIM)
Building Information Modelling (BIM) process figures
- 07 Apr 2024
LA NORMATIVA
L’adozione del Building Information Modelling (BIM) sta diventando sempre più una prassi normata nel contesto dei lavori pubblici in Italia, soprattutto per promuovere l’efficienza, la trasparenza e l’innovazione nel settore delle costruzioni. Il BIM è un processo supportato da varie tecnologie e strumenti digitali che consente ai professionisti del settore edile di collaborare alla progettazione, costruzione e gestione di un edificio attraverso un modello digitale che integra tutte le informazioni relative all’opera.
Il 12 gennaio 2018 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 1 dicembre 2017, n. 560, d’attuazione dell’art. 23 del D.Lgs. 50 del 2016 “Codice dei contratti pubblici”. Tale decreto ha definito un cronoprogramma per l’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM negli appalti pubblici, con un’implementazione progressiva che coinvolge progetti di importo via via più ridotto. Originariamente, l’obiettivo era quello di rendere obbligatorio l’utilizzo del BIM per tutti i lavori pubblici superiori ai 100 milioni di euro già a partire dal 2019, per poi estendere gradualmente questo obbligo a progetti di importo inferiore nei successivi anni.
Il decreto 2 agosto 2021, n. 312 ha modificato il precedente D.M. 560/2017 sul BIM ed introdotto una diversa tempistica sull’obbligatorietà dell’uso di metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture negli appalti pubblici e, in particolare, prevede punteggi premiali per l’uso del BIM negli appalti pubblici finanziati dal PNRR e dal PNC. L’obbligatorietà del BIM viene imposta secondo il seguente calendario:
- 1° gennaio 2022 per le opere di nuova costruzione ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro;
- 1° gennaio 2023 per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici (euro 5.350.000 per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni);
- 1° gennaio 2025 per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro.
Il nuovo codice appalti (D.Lgs. 36/2023) all’art. 43 conferma l’impostazione già data dal vecchio codice e il D.M. 312/2021, si avrà quindi l’obbligo di adozione del BIM dal 01/01/2025 per appalti pubblici con:
- importi >= 1 milione €;
- progettazione e realizzazione opere nuova costruzione;
- interventi su costruzioni esistenti.
Non sarà necessario in caso di:
- importi < 1 milione €;
- interventi di manutenzione ordinaria;
- interventi di manutenzione straordinaria;
Lo stesso art. 43 conferma la volontà del legislatore di voler incentivare l’uso del BIM, con la previsione di punteggi premiali. Il comma 2 specifica in maniera esplicita che la stazione appaltante, anche se non obbligata, può adottare la metodologia BIM a sua discrezione e prevedere addirittura punteggi premiali.
LA NORMA UNI 11337-7:2018 E LE PROFESSIONALITA’ BIM
La norma UNI 11337-7:2018 gioca un ruolo cruciale nell’ambito dell’adozione del BIM per i lavori pubblici in Italia. Questa norma stabilisce i requisiti relativi alle figure professionali che intervengono nel processo BIM, delineando competenze, abilità e conoscenze necessarie per ciascun ruolo. Nello specifico la norma UNI individua quattro distinte professionalità come figure chiave per la gestione di un processo BIM, introducendo in tal modo una diversificazione con le più diffuse consuetudini internazionali. Che si articolano secondo una struttura piramidale:
In particolare:
CDE manager – Gestore dell’ambiente di condivisione dei dati (CDE, o Common Data Environment), ossia dell’ambiente digitale unificato che facilita la gestione e la condivisione di informazioni all’interno di un progetto. Può collocarsi a “livello di committente” (ACDat della Stazione Appaltante o dell’organizzazione, cioè ACDat complessivo e, quindi, relativo a più interventi) oppure al livello della singola commessa, nel caso di ACDat singolo, per commessa. Il CDE Manager è responsabile della gestione dei dati all’interno del CDE. Questo include la raccolta, l’organizzazione, la conservazione e la distribuzione dei dati in modo che siano facilmente accessibili e utilizzabili da tutti i membri del team. La certificazione in questione è unica per tutte le discipline del processo progettuale (architettonico, strutturale, impiantistico – MEP).
BIM manager – Gestore dei processi digitalizzati. Anche in questo caso è contemplata la possibilità di una figura legata all’organizzazione (BIM Manager Company o BIM Manager Corporation) o al livello di commessa. Questa figura BIM si occupa delle commesse ad un livello “alto”, maggiormente rivolto all’aspetto di gestione del processo. Costituisce il garante della formalizzazione dei contratti dell’azienda relativi alla gestione digitale del processo informativo, avendo le competenze necessarie alla definizione degli ambienti di condivisione dei dati e alla redazione di Capitolati Informativi, Offerte di Gestione Informativa e Piani di Gestione Informativa (a seconda se la sua organizzazione agisce in quanto committenza o in quanto affidatario dei lavori), supportato dal BIM Coordinator responsabile della singola commessa ed è inoltre responsabile dell’allocazione delle risorse umane interne nei diversi progetti (commesse). La certificazione in questione è unica per tutte le discipline del processo progettuale (architettonico, strutturale, impiantistico – MEP).
BIM coordinator – Coordinatore dei flussi informativi di commessa. E’ la figura responsabile della coordinazione della singola commessa. La sua attività è focalizzata innanzitutto sulle persone: l’obiettivo primario del BIM Coordinator è quello di garantire la fluidità dei processi progettuali ed esecutivi verificando che l’operato dei BIM Specialist di diverse discipline e facenti parti di differenti aziende sia in sinergia con l’intero flusso di commessa. Il ruolo del BIM Coordinator è delicato in quanto deve avere ottima conoscenza in termini di modellazione multidisciplinare, per poter operare le necessarie verifiche ai modelli federati e garantire la correttezza delle informazioni dei modelli. La certificazione in questione è unica per tutte le discipline del processo progettuale (architettonico, strutturale, impiantistico – MEP).
BIM specialist – Operatore avanzato della gestione e della modellazione informativa. Opera a livello della singola commessa ed è un tecnico esperto di modellazione, con competenze specifiche nella gestione dei dati e dei flussi informativi. Si occupa principalmente della costruzione vera e propria del modello BIM, e per questo deve avere un’ottima conoscenze dei software di BIM Authoring ossia è colui che conosce e fisicamente utilizza il software di progettazione 3D che organizza il modello per oggetti, attributi e relazioni (es. Autodesk Revit, Graphisoft Archicad, ACCA Edificius, Allplan Architecture, Trimble Tekla Structures, Autodesk Civil 3D, Bricsys BricsCAD BIM, Nemetschek Vectorworks 2021, Bentley MicroStation, Nemetschek DDS CAD). Il BIM specialist deve avere una certificazione specifica per la modellizzazione architettonica, una per la strutturale ed una per l’impiantistica – MEP). E’ ovviamente possibile che un’unica persona possegga tutte e 3 le certificazioni.
Queste figure in termini di valenza di certificazione non hanno valore gerarchico, nel senso che la certificazione di un livello superiore non comprende anche quella inferiore ed ogni certificazione è specifica per quel ruolo. Ossia, ad esempio, essere certificati BIM manager non implica essere automaticamente certificati come BIM coordinator e, ovviamente, lo stesso non vale a scendere sul livello specialist. Quindi ogni certificazione di figura BIM va acquisita singolarmente e indipendentemente. Ovviamente, in base alle dimensioni aziendali, il BIM coordinator si può occupare di più commesse e lo stesso il/i BIM specialist.
La certificazione viene rilasciata da un organismo accreditato dopo aver superato un esame composto da una prova scritta, una prova pratica e una prova orale. La durata della certificazione è quinquennale e viene convalidata attraverso una valutazione annuale della documentazione attestante il mantenimento delle competenze e un esame orale previsto alla scadenza del certificato.
Dunque per poter partecipare ad una gara in cui è richiesto il BIM, sarà necessario avere tutte le figure richieste dalla norma UNI 11337-7:2018?
Per partecipare a una gara d’appalto pubblico in cui è richiesto il BIM, gli operatori economici (OE) devono dimostrare di possedere o di avere accesso alle competenze tecniche specificate nella norma UNI 11337-7:2018. L’adempimento di queste richieste si traduce nella capacità di partecipare in maniera conforme alle gare d’appalto e di gestire efficacemente i progetti in conformità con gli standard BIM richiesti. È importante notare che il livello di dettaglio e la complessità dei requisiti BIM possono variare a seconda della natura e dell’entità del progetto. Pertanto, l’esigenza di disporre di tutte le figure previste dalla norma UNI 11337-7:2018 può dipendere dal livello di implementazione BIM richiesto per il progetto specifico e sarà stabilito dalla stazione appaltante nel disciplinare di gara. A mero titolo di esempio, nella seguente gara SERVIZIO DI PROGETTAZIONE PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DI FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA DEL PROLUNGAMENTO DELLA LINEA TRANVIARIA SIR 3 FINO AL COMUNE DI LEGNARO (PD) POLO UNIVERSITARIO AGRIPOLIS CON OPZIONE DI PROGETTAZIONE DEFINITIVA E COORDINAMENTO SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE PER APPALTO INTEGRATO.” (2_0333772_15.7.22_Disciplinare di gara con allegati_signed), è prevista solo la figura del BIM manager.
In termini di andamento di mercato, con riferimento al 6° Rapporto sulla digitalizzazione e sulle gare BIM 2022 curato dall’Ufficio Studi dell’OICE (Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria e Consulenza Tecnico Economica) sta aumentando in maniera significativa il richiamo negli atti di gara a figure specializzate/certificate, anche se questi riferimenti nel 2022, diversamente dal 2021, compaiono nella fase di ammissione alla gara. Sono infatti stati complessivamente 94 i casi (40 nel 2021) di specifico riferimento, in fase di accesso alla gara, alle figure di BIM Manager, BIM Coordinator o ad esperti BIM con competenze certificate (generalmente riferite alle norme UNI 11337-7).
CONCLUSIONI
Nell’ambito del mercato degli appalti pubblici, le certificazioni stanno diventando sempre più elementi qualificanti un operatore economico ovvero di fatto fattore discriminante nella possibilità di partecipazione alle gare di assegnazione e, quindi, rientrano ormai in una politica di investimento aziendale da perseguire obbligatoriamente. Se poi ci si rivolge al mercato del privato, ovviamente per committenza di livello superiore (grandi gruppi, fondi immobiliari, …) tale condizione, anche se non è obbligatoria, si può considerare, nell’ambito della concorrenza, sicuramente già presente come uno parametri di valutazione.
Nello specifico, nel prepararsi per gare d’appalto che richiedono il BIM, è necessario valutare attentamente i requisiti esposti nei documenti di gara, compresa la necessità di rispettare integralmente le disposizioni della norma UNI 11337-7:2018, per assicurarsi di soddisfare tutte le condizioni necessarie per la partecipazione. Quindi, in termini generali, è opportuno dotarsi di base di tutte le figure che possono, teoricamente, anche coincidere in una persona unica con tutte le certificazioni BIM.
Per razionalizzare l’impegno economico connesso alle certificazioni, bisogna però tenere conto, comunque, dell’attuale ancora fase di transizione nell’applicazione della normativa, del fatto che per appalti privati non è comunque obbligatorio e del turn-over fisiologico del personale che trasforma, di fatto, l’investimento per la sua certificazione, in una perdita aziendale. Pertanto, è necessario concentrarsi sicuramente sulle figure apicali del BIM Manager e del BIM Coordinator (la figura del CDE manager è più legata alla committenza) potendosi avvalere, in urgenza, di società o professionisti esterni in outsourcing per il livello specialist. Successivamente si potrà definire la propria politica di investimento sulla qualificazione del personale, ovvero acquisire personale direttamente già certificato. A questo livello è allora necessario però avere tutte e tre le specializzazioni (architettura, strutture, impianti – MEP).
Fonti
https://biblus.acca.it/
https://adhox.it/
Ing. Paolo Croce- ZED PROGETTI srl
The adoption of Building Information Modeling (BIM) is increasingly becoming a regulated practice in the context of public works in Italy, especially to promote efficiency, transparency and innovation in the construction sector. BIM is a process supported by various technologies and digital tools that enables construction professionals to collaborate on the design, construction and management of a building through a digital model that integrates all information about the work.