PCB/PCT

PCB/PCT

Polychlorinated biphenyls and polychlorinated terphenyls (PCBs / PCTs)

PCB/PCT

Si definiscono policlorobifenili (PCB) un gruppo di composti chimici aventi formula generale C12H12Cl 10-x. Con la sigla PCB si intendono anche, quando non specificato, i policlorotrifenili (PCT) in forza dell’affinità chimica, dell’impiego analogo e delle caratteristiche tossicologiche.

I PCB sono stati prodotti commercialmente in tutto il mondo su larga scala tra gli anni ‘1930 e ‘1980. Data la loro straordinaria stabilità chimica e resistenza al calore, sono stati ampiamente impiegati come componenti in apparecchiature elettriche ed idrauliche e lubrificanti. In particolare sono stati utilizzati in due tipi di applicazioni:

  • Usi chiusi: fluidi dielettrici in apparecchiature elettriche come trasformatori, condensatori (grandi condensatori industriali, ma anche piccoli condensatori in elettrodomestici), sistemi per il trasferimento di calore e sistemi idraulici.
  • Usi aperti: come estensori per pesticidi, sigillanti, carta autocopiante, oli industriali, vernici, adesivi, plastiche,  giunti tecnici, ritardanti di fiamma e per controllare la polvere sulle strade.

Negli anni ‘1970, a causa delle gravi preoccupazioni relative alla loro tossicità per l’uomo, alla sospetta cancerogenicità e alla persistenza nell’ambiente, diversi paesi hanno limitato l’uso dei PCB. Infine, nel 1985, l’uso e la commercializzazione dei PCB nella Comunità Europea sono stati fortemente limitati.

I PCB , infatti, sono classificati come probabili agenti cancerogeni per l’uomo e producono un ampio spettro di effetti avversi negli animali e nell’uomo, tra cui la tossicità riproduttiva, la teratogenicità e l’immunotossicità. In particolare per questi prodotti ma anche per i polibromodifenileteri (PBDEs) e le diossine gli effetti tossici sulla tiroide sono stati ben caratterizzati. Queste sostanze hanno una struttura chimica simile a quella degli ormoni tiroidei. I meccanismi attraverso i quali gli inquinanti ambientali agiscono sulla funzione tiroidea sono molteplici: sono stati dimostrati effetti biologici con interferenza sull’espressione dei geni coinvolti nella biosintesi degli ormoni tiroidei, sul trasporto dello iodio, sulle proteine di trasporto degli ormoni tiroidei nel torrente circolatorio, e sull’attivazione o sull’eliminazione degli ormoni tiroidei. Inoltre PCB e PBDE possono anche competere per il legame degli ormoni tiroidei al loro recettore. L’esposizione a concentrazioni elevate di queste sostanze in animali da esperimento o in animali che vivono in aree con alta presenza di inquinanti industriali determina una riduzione dei livelli di ormoni tiroidei circolanti e, in alcuni casi, quadri istologici di gozzo. Effetti analoghi sono anche stati riscontrati nell’uomo: un interessante studio italiano ha evidenziato valori di TSH neonatale più alti nelle aree della zona di Seveso maggiormente esposte alla contaminazione con diossina conseguente all’incidente del 10 luglio 1976 nell’azienda ICMESA.

Particolarmente interessanti risultano altresì gli studi epidemiologici delle vie respiratorie e cardiovascolari in quanto i PCB vengono assorbiti sotto forma di vapori attraverso l’apparato respiratorio e, per contatto, attraverso la cute. E’ stato riscontrato, inoltre, anche un possibile assorbimento per via gastroenterica a seguito di ingestione accidentale o per la presenza dei composti nella catena alimentare.

I PCB possono essere trasportati su lunghe distanze e sono stati rilevati negli angoli più remoti del globo, compresi i luoghi lontani da dove sono stati prodotti o utilizzati. Sono stati rilevati praticamente in tutti i comparti ambientali (interni ed esterni, acque superficiali e sotterranee, suolo e cibo).

A seguito di tali studi e al fine di tutelare la salute e la sicurezza nonché la salvaguardia ambientale, prima la Comunità Europea e poi, come recepimento, l’Italia (DPR 206/88. D.Lgs. 209/99) hanno vietato la commercializzazione e l’uso delle apparecchiature contenenti PCB.

La Normativa Italiana relativa è la seguente:

POLICLOROBIFENILI (PCB) – POLICLOROTRIFENILI (PCT)
D.P.R. 24 maggio 1988, n. 216 Attuazione della direttiva CEE n. 85/467 recante sesta modifica (PCB/PCT) della direttiva CEE n. 76/769 concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi, ai sensi dell’art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183
D.M. 11 febbraio 1989 Modalità per l’attuazione del censimento dei dati e per la presentazione     delle     denunce     delle     apparecchiature contenenti fluidi isolanti a base di PCB
D.M. 17 gennaio 1992 Modalità di etichettatura degli apparecchi e impianti contenenti policlorobifenili (PCB) e policlorotrifenili (PCT)
D.Lgs . 27 gennaio 1992, n. 95 Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative alla eliminazione degli olii usati
D.Lgs . 22 maggio 1999, n. 209 Attuazione della direttiva 96/59/CE relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e policrorotrifenili
D.M. 11 ottobre 2001 Condizioni per l’utilizzo dei trasformatori contenenti PCB in attesa della decontaminazione o dello smaltimento

L’articolo 3 del D.Lgs. 209/99 prevede che presso le Sezioni regionali del Catasto dei Rifiuti di ARPA sia organizzato un inventario degli apparecchi contenenti PCB per un volume superiore a 5 dm3 suddivisi in:

  • apparecchi contenenti PCB con una percentuale superiore allo 0,05% in peso
  • apparecchi contenenti PCB con una percentuale compresa tra lo 0,005% e lo 0,05% in peso.

Il Decreto legislativo definisce inoltre quali devono essere le informazioni che i detentori degli apparecchi devono trasmettere con cadenza biennale o entro 10 giorni dal verificarsi di un qualsiasi cambiamento del numero di apparecchi o delle quantità di PCB detenuti (art. 3, comma 3, D.Lgs. 209/99) alla Sezione Regionale del Catasto, che provvede quindi all’aggiornamento continuo della banca dati . Il D.M. 11/10/2001 definisce una modulistica per la trasmissione di tali informazioni da parte dei detentori alla Sezione regionale del Catasto.

L’articolo 5 del D.Lgs. 209/99 inoltre definisce un cronoprogramma di smaltimento degli apparecchi contenenti PCB e soggetti ad inventario.

Tale Cronoprogramma delle scadenze degli smaltimenti è stato successivamente modificato dall’articolo 18 della Legge 18/04/2005 n. 62. L’art. 4 del D.Lgs. 209/99 ha inoltre previsto la predisposizione, a cura delle Regioni e delle Province autonome, di un programma per la decontaminazione e lo smaltimento degli apparecchi soggetti ad inventario e dei PCB in essi contenuti, nonché un programma per la raccolta ed il successivo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB per un volume inferiore o pari a 5 dm3.

Lo smaltimento degli apparecchi contenenti policlorodifenili (PCB) e policlorotrifenili (PCT) e dei PCB in essi contenuti deve essere effettuato nel rispetto del seguente programma temporale.

Apparecchi contenenti PCB:

  • 50% degli apparecchi detenuti al 31 dicembre 2002: entro il 31/12/05
  • 70% degli apparecchi detenuti al 31 dicembre 2002: entro il 31/12/07
  • 100% degli apparecchi detenuti al 31 dicembre 2002: entro il 31/12/09

Trasformatori contenenti PCB con una percentuale compresa tra lo 0,005% e lo 0,05% in peso: Tutti, alla fine della loro esistenza operativa, nel rispetto delle condizioni stabilite dall’articolo 5, comma 4, del citato decreto legislativo n. 209 del 1999

Apparecchi contenenti PCB non inventariati: Tutti, entro il 31/12/05 I soggetti autorizzati allo stoccaggio ed al trattamento di rifiuti costituiti da apparecchi contenti PCB e dai PCB in essi contenuti sono obbligati a procedere al loro smaltimento finale entro 6 mesi dalla data del loro conferimento. (Cfr. art. 18, comma 1, L. 62/2005, art. 5 D.Lgs. 209/99)

Fonti:
IPSOA Manuali HSE – Manuale Ambiente 2019
www.elektro.it
Ambiente e tiroide: effetti degli inquinanti industriali sulla funzionalità tiroidea – Paolo Emidio Macchia

 

Ing. Vincenzo Lacker

Polychlorinated biphenyls (PCBs) are defined as a group of chemical compounds having the general formula C12H12Cl 10-x. PCBs also include, when not specified, polychlorinated triphenyls (PCTs) due to their chemical affinity, similar use and toxicological characteristics.

PCBs were produced commercially worldwide on a large scale between the 1930s and 1980s. Due to their outstanding chemical stability and heat resistance, they were widely used as components in electrical and hydraulic equipment and lubricants. In particular, they have been used in two types of applications:

Closed uses: dielectric fluids in electrical equipment such as transformers, capacitors (large industrial capacitors, but also small capacitors in household appliances), heat transfer systems and hydraulic systems.
Open uses: as extenders for pesticides, sealants, carbonless paper, industrial oils, paints, adhesives, plastics, flame retardants ,technical joints and to control dust on roads.

In the 1970s, due to serious concerns about their human toxicity, suspected carcinogenicity and persistence in the environment, several countries restricted the use of PCBs. Finally, in 1985, the use and marketing of PCBs in the European Community was severely restricted.

PCBs are classified as probable human carcinogens and produce a wide range of adverse effects in animals and humans, including reproductive toxicity, teratogenicity and immunotoxicity. In particular for these products but also for polybromodiphenyl ethers (PBDEs) and dioxins the toxic effects on the thyroid gland have been well characterised. These substances have a chemical structure similar to that of thyroid hormones. The mechanisms by which environmental pollutants act on thyroid function are manifold: biological effects with interference on the expression of genes involved in thyroid hormone biosynthesis, iodine transport, thyroid hormone transport proteins in the circulatory stream, and activation or elimination of thyroid hormones have been demonstrated. In addition, PCBs and PBDEs can also compete for the binding of thyroid hormones to their receptor. Exposure to high concentrations of these substances in experimental animals or in animals living in areas with a high presence of industrial pollutants leads to reduced levels of circulating thyroid hormones and, in some cases, goiter histological pictures. Similar effects have also been found in humans: an interesting Italian study showed higher values of neonatal TSH in the areas of the Seveso area most exposed to dioxin contamination following the accident of July 10, 1976 at the ICMESA company.

Particularly interesting are also the epidemiological studies of the respiratory and cardiovascular system as PCBs are absorbed in the form of vapours through the respiratory system and, by contact, through the skin. Moreover, it has also been found a possible absorption by gastroenteric means as a result of accidental ingestion or the presence of compounds in the food chain.

PCBs can be transported over long distances and have been detected in the remotest corners of the globe, including places far from where they were produced or used. They have been detected in virtually all environmental compartments (indoor and outdoor, surface and groundwater, soil and food).

Following these studies and in order to protect health and safety as well as the environment, first the European Community and then, as a transposition, Italy (Presidential Decree 206/88. Legislative Decree 209/99) prohibited the marketing and use of equipment containing PCBs.