RADON: IL PERICOLO NASCOSTO CHE UCCIDE
RADON: THE HIDDEN HAZARD
- 13 Giu 2017
Quanti conoscono il gas Radon? E quanti sono a conoscenza se nel luogo in cui abitano o risiedono abitualmente vi è questa inquietante presenza? Pochi, per la verità: difatti a quasi nessuno viene in mente di far rilevare la presenza del gas nelle proprie abitazioni.
Questo ignorarne l’eventuale presenza, tuttavia, si stima possa essere nel mondo causa di morte di una persona ogni due giorni per cancro ai polmoni. Il Radon è un nemico subdolo la cui presenza passa inosservata poiché si tratta di un gas incolore, insapore e inodore. Si forma dalla rottura o decadimento dell’uranio contenuto naturalmente nelle rocce e nel sottosuolo. Una volta formatosi, come tutti i gas, tende a volatilizzarsi ed essere respirato da chi ne viene a contatto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, o WHO) lo ha inserito insieme al fumo di sigaretta e l’amianto tra le cause numero 1 di cancro. Le concentrazioni di Radon nell’ambiente e nelle abitazioni si misurano in Becquerel per metro cubo (Bq/mc). In Europa, il limite di concentrazione media annua nelle abitazioni è fissato in 400 Bq/mc per gli immobili costruiti prima del 1990 e in 200 Bq/mc per quelli posteriori.
Una delle soluzioni pertanto rimane informarsi se nella propria zona di residenza – e in particolare nella propria casa – vi è la presenza di gas Radon e, nel caso, prendere provvedimenti. La strumentazione per misure della concentrazione di attività del Radon nell’aria, può essere di tipo attivo, basata su rivelatori che hanno bisogno di un’alimentazione durante la misura, o passivo, basata su rilevatori che non hanno bisogno di un’alimentazione.
I rivelatori attivi consentono misure per tempi lunghi e, attraverso la registrazione del segnale, anche la rilevazione dell’andamento nel tempo della concentrazione di attività del Radon, ma sono molto costosi e di non semplice utilizzo. Di questi i più impiegati sono i seguenti: celle di Lucas, rivelatori a stato solido, camere a ionizzazione.
I rivelatori passivi hanno basso costo. Di quelli più utilizzati, i canister a carboni attivi ed i film a tracce devono essere ‘letti’ in laboratori specializzati, mentre le camere ad elettreti possono essere ‘lette’ direttamente dall’Esperto Qualificato che effettua la misura.
Sono possibili diversi tipi di intervento per ridurre la concentrazione nell’aria del Radon e dei discendenti, quali: realizzazione di sigillatura dei pavimenti e delle pareti interrate con materiali non permeabili; realizzazione di ventilazione forzata nei locali interessati, con un numero adeguato di ricambi/ora a tutta aria esterna; realizzazione di intercapedini aerate al di sotto del pavimento e tra le pareti interrate ed il terrapieno circostante; messa in opera di sistemi di aspirazione che risucchino i gas provenienti dal suolo sottostante. E’ sempre necessario che un Esperto Qualificato effettui la verifica del risultato conseguito mediante accurate misurazioni.
Nelle civili abitazioni, l’attuale legislazione italiana non contempla le esposizioni al Radon. Anche nell’assenza di limiti vincolanti per legge, è buona norma richiedere ad un Esperto Qualificato il monitoraggio della concentrazione di attività del Radon e/o dei suoi discendenti nei luoghi particolarmente a rischio, quali i vani interrati e le cantine spesso utilizzati come ‘tavernette’ o per attività ricreative, come pure nelle intere abitazioni se collocate in zone individuate come esposte ad elevate attività di Radon.
Ing. Luigi Sica – ZED PROGETTI srl